Questo dibattito si è svolto tra uomini perché questa politica è fatta da uomini e per uomini: e non sto recriminando, vi assicuro. Anzi. Oggi sento questo essere fuori come un’opportunità da saper cogliere. Secondo Jürgen Habermas, filosofo e sociologo tedesco, “l’esclusione delle donne è stata costitutiva per la sfera politica pubblica… Diversamente dall’esclusione di uomini emarginati, l’esclusione delle donne ha esercitato una funzione strutturale”. Vuole dire che la politica è stata inventata come un posto di uomini che tenesse fuori -o meglio dentro: ai maschi l’agorà, alle femmine le case- le donne: di conseguenza linguaggi, modi di organizzazione, forme, tempo della politica sono sempre stati solo ed esclusivamente quelli degli uomini. Questo sistema è giunto a un punto di crisi irreversibile. C’è bisogno di una politica che tenga conto nella sua fondazione dell’uscita delle donne dalle case e della loro partecipazione allo spazio pubblico. Si tratta, credo, di un immane lavoro di invenzione, che ha bisogno di molta ricerca e di molta attività femminile e di molta disposizione all’ascolto da parte maschile. Per il maggior bene di tutti, donne e uomini.

P.S: La lunghezza di certi interventi è scoraggiante e assolutamente inadatta a questo spazio di discussione, più “orale” che scritto. Se volete essere letti, vi prego di attenervi a  misure di buon senso e di usare un linguaggio piano e colloquiale, senza esibizionismi professorali.

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