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Solidarietà con i ragazzi che stamattina sudano sul tema (io il mio lo feci su Pirandello) o generica angoscia? Stanotte ho sognato che facevo l’esame di maturità. Lo facevo nella stessa classe di mio figlio (nella realtà ho patito il suo quasi quanto il mio). Stavo andando bene, ma era la volta del commissario di storia, e io il libro di storia non l’avevo nemmeno aperto. In genere mi capita con matematica, ma stavolta è stato con storia.

Sono terrorizzata. Cincischio un po’ con il commissario, parlo del più e del meno, cerco di portare via un po’ di tempo. A un certo punto lui prende un disco, uno di quei vecchi lp di vinile, e lo piazza su un giradischi antidiluviano. Io so che si tratta dell’Aida, e che la domanda sarà sugli ebrei. Non chiedetemi perché, ma è così. Panico. Dovrò parlare del conflitto israelo-palestinese? C’è un mio collega ebreo lì ad assistere: lui sa tutto, ma mi guarda beffardo. So che non farà nulla per aiutarmi. A un certo punto la domanda è su Gesù. Si parla del figlio di Gesù, ma anche del fatto che Gesù è un figlio. L’angoscia diventa acutissima e mi sveglia. Constato con un certo sollievo che non sto facendo nessun esame.

Materiale occasionale del sogno: maturità in corso, compleanno di mio figlio che oggi compie 21 anni, e ieri sera mi ha detto “Angoscia. Adesso sono maggiorenne in tutto il mondo”. Anniversario (domani) della scomparsa di mio padre. Una scena di un filmetto con Renée Zellweger, una che le dice “Hai già trovato Gesù?” e lei che risponde: “Non sapevo che si fosse perso”. mentre lo dice penso che nella vita reale lei è ebrea, e che quella è una domanda inopportuna da fare a un’ebrea. Penso anche al mio ex-analista, che era ebreo.

Onore ai prodi che questa mattina hanno cominciato a loro volta a confezionarsi il loro incubo preferito. Se potessi decidere, ai ragazzi che fanno la maturità proporrei questo tema: “Scrivi al mondo adulto”.

Analizzare il mio sogno, prego.

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