Difficile da credere: ma il traffico di carne migrante è il più colossale business d’Occidente. E se non credete a me credete a Buzzi e a Carminati, che di soldi ce ne hanno fatti parecchi. Leggete il libro di Andrea Di Nicola e Giampaolo Musumeci “Confessioni di un trafficante di uomini” (Chiarelettere). Stroncare il business, che nutre la criminalità organizzata di entrambe le rive del Mediterraneo, e salvare vite umane sono un tutt’uno. Per questo la proposta scandalosa della sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini (andiamo a prenderli là, istituiamo campi profughi e corridoi umanitari con una governance internazionale tanto, come lei dice, “comun­que loro arri­ve­ranno, vivi, morti, anne­gati, morti di freddo, morti di fame, loro ven­gono”) è l’unica proposta sensata.

Almeno 330 i morti di oggi, siamo tornati esattamente al punto di prima, quando dopo la strage del 3 otto­bre 2013, 366 migranti morti, le banchine dell’isola ricoperte di salme, si decise di istituire la missione Mare Nostrum. Se il oggi il Mediterraneo non è una fossa comune –ma siamo sempre in tempo perché lo diventi- è solo grazie alla missione della nostra Marina Militare.

Oggi si replica quel terribile giorno di ottobre, centinaia di corpi allineati sul molo e a cui trovare sepoltura, tutti i lampedusani mobilitati per questo strazio. La scelta di chiudere Mare Nostrum e di arretrare la linea di intervento con Triton è fallimentare. A meno che non si consideri un successo che migliaia e migliaia di esseri umani in fuga dalla guerra e dalla fame crepino in mare, così risolviamo tutti i problemi. A meno che non si ritenga preferibile questa “soluzione finale” (Endlösung), l’acqua invece che i forni, che ricorda quelle perseguite in altri momenti storici.

#notinmyname

 

 

 

  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •