Non erano passate due ore dalla nomina di Jorge Mario Bergoglio al soglio pontificio con il nome di Francesco che la rete era già intasata di rumours sul suo conto, uno in particolare che riguarda una sua supposta attiva collaborazione con il dittatore argentino Videla -andate su Facebook o su Twitter, lo troverete ovunque- mentre stamattina siamo stati informati di un suo supposto becero machismo latinoamericano, in base al quale il nuovo Papa (vedi foto) riterrebbe le donne inadatte ai ruoli politici.

Naturalmente questo genere di notizie si presta a essere stra-condiviso: chi lo fa sente di partecipare a uno scoop collettivo. Mentre le good news interessano poco o niente.

Una volta c’era quella che si chiamava “controinformazione”: che se in parte ci imbroccava, in parte distribuiva fuffa. Il fatto è che oggi la fuffa, grazie ai social network, prende immediatamente il volo.

Magari in questo caso fuffa non è. Non so se Francesco sia stato collaboratore di Videla -spero di no- e se davvero pensi che è meglio che le donne stiano a casa a fare la calzetta -idem-. Vanno cercate informazioni serie a riguardo.

So di sicuro che certi rumours non andrebbero diffusi con tanta leggerezza e senza un’accurata verifica. E che comunque non mi piace lo spirito aprioristicamente distruttivo con cui vengono diffusi.

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