Prima o poi cercherò di capirla, questa storia di Unieco, coop rosse di Reggio Emilia che cementificano alla grande il territorio, con una predilezione per il magnifico spezzino.

Lo slogan di Unieco, leggo dal sito web, è: “Tutti dovremmo preoccuparci del futuro, perchè là dobbiamo passare il resto della nostra vita”. Tra i valori di riferimento figura che “Unieco impronta i propri comportamenti a criteri di responsabilità, sia dal punto di vista sociale, sia etico, sia ambientale”.
Ora, faccio molta fatica a capire dove sia la responsabilità ambientale quando si pensa di sventrare la piana di Marinella di Sarzana per farci 800-1000 nuovi posti barca più migliaia di metri cubi di cemento annesso, uno dei più spaventosi eventuali ecomostri d’Europa, minacciando seriamente la falda delle acque che abbevera la provincia di Spezia e quella di Massa, rischiando di provocare uno dei più seri dissesti idrogeologici del nostro territorio, e al solo scopo di fare business –altro non si evince-: i posti barca lì costano moltissimo, le case pure.
Non minore fatica faccio a capire come si possa onorare il dichiarato senso di responsabilità ambientale edificando per 53 mila metri quadri (250 nuovi appartamenti, di cui non si sente la necessità) nella bella Sarzana, città gioiello della Lunigiana cinta da mura medievali sul modello di Lucca, e ricca di meraviglie che vanno dal 1100 al primo Novecento passando per capolavori tre-quattrocenteschi, splendidi palazzi edificati nel Settecento, fino alla grazia più recente di certe ville Liberty, e anche qui al solo scopo di fare business. E poi c’è Tavolara, non lontano di lì, altre migliaia e migliaia di metri cubi di cemento. Il tutto con la benedizione delle giunte rosse locali.

Ora, io dico, il Pd e i suoi amici devono pur decidere da che parte stare: se dalla parte dell’ambiente o dalla parte del business cementizio, se dalla parte della lotta o dalla parte del (mal)governo, se dalla parte della responsabilità o da quella dei danée. Gli elettori sono molto disorientati, hanno il diritto di capire e di scegliere conseguentemente, altrimenti poi nessuno si deve lamentare se smettono di votare o votano altrove.
Sì, a questi signori di Unieco, coop rosse di Reggio Emilia, nuovi coloni della bassa Lunigiana, bisogna che io prima o poi dia un colpo di telefono e mi faccia spiegare. Poi vi riferisco quello che mi dicono. Save Ligury.

P.S. Se avete cose de genere da segnalare, sarà un vero piacere.

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