Loft - Milano

Le case mi piacciono da pazzi. Avessi tanti soldi sarei una compratrice globale. Ovunque io vada, Pontremoli o New York, mi inchiodo come una tossica alle vetrine delle immobiliari. “Bellina quella! E non costa niente!”. E mio marito, poveretto, a cui delle case non importa un fico: “Eh, sì…”. L’ultima volta a Ferrara, città metafisica. “Solo 200 mila un terra-tetto!”. E Cosenza: che centro storico! Londra e Berlino, praticamente in saldo. Un sito immobiliare di Barcellona mi tiene aggiornata sui prezzi al Born. E poi Capri, anzi Anacapri, che è più chic e impegna meno.
Una forma di isteria come un’altra, cosa volete. Appena posso mi connetto ai siti-casa di tutto il mondo. Quelli di Milano anzitutto, dove sono nata e ho il campo-base. C’è da divertirsi, in effetti. In un momento di stanca, case che restano anche per anni sul mercato, le agenzie si inventano di tutto.
Sopra i 12 metri quadri i monolocali sono loft. I seminterrati diventano “zona termale” o cucine sotto “magnifiche volte di mattoni”. Ho letto cose tipo “sontuosa soffitta”. Dal quinto piano in su, la “splendida vista” si spreca: una selva di antenne, e quell’aria lattiginosa per cui siamo famosi. I balconi diventano logge e terrazzi, merce rara e più appealing. Un soppalco in abete ed ecco “il secondo piano”. Nello stabile niente ascensore, ed ecco il “terzo piano basso”. Un cortilino con un’ortensia diventa un “giardino piantumato”. Una villa è in vendita “servitù inclusa”.
Se la ristrutturazione è decente, è di “alto standing”. Se è venuta male, di “taglio particolare”. Il negozio di una griffe a due km, ed eccoci in “zona stilisti”. I bagni a mosaico sono un plus, il parquet a listoni è un must. Se poi è in rovere sbiancato, è l’apoteosi. Ma ho urlato di gioia, leggendo l’annuncio che segue: “All’interno di una corte molto riservata e silenziosa, loft di 130 mq commerciali su tre livelli. Soppalco in cristallo, spa con cabina armadi/spogliatoio, 3 split, impianto anti-intrusione israeliano (cos’è? un commando armato?) attivabile con persone all’interno, monitor LCD Samsung, area fitness attrezzata: piscina, bagno turco, cromoterapia…”.
Che casa è, senza impianto israeliano e cromoterapia?

pubblicato su Io donna-Corriere della Sera il 15 maggio 2010

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