Ricevo e pubblico:

Il governo Berlusconi ha dato il via alla privatizzazione dell’acqua pubblica. Il Parlamento ha votato l’articolo 23 bis del decreto legge 112 del ministro Tremonti, che afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell’economia capitalistica.
Così il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l’acqua non sarà più un bene pubblico ma una merce, e quindi sarà gestita da multinazionali (le stesse che possiedono l’acqua minerale). Già a Latina la Veolia (multinazionale che gestisce l’acqua locale) ha deciso di aumentare le bollette del 300 per cento. Ai consumatori che protestano, Veolia manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori.
La privatizzazione dell’acqua che sta avvenendo a livello mondiale provocherà, nei prossimi anni, milioni di morti per sete nei paesi più poveri. L’uomo è fatto per il 65 per cento di acqua, ed è questo che il governo italiano sta mettendo in vendita. L’acqua che sgorga dalla terra non è una merce, è un diritto fondamentale umano e nessuno puo’ appropriarsene per trarne illecito profitto. L’acqua è l’oro bianco per cui si combatteranno le prossime guerre.

La mia esperienza al riguardo è questa: ho una seconda casa nello spezzino. Come non residente, ho sempre pagato tariffe più alte. Ma stavolta abbiamo raggiunto cifre stratosferiche. In quattro persone, utilizzando la casa per complessivi 3 mesi nell’anno, e non avendo giardino o orto da innaffiare, da gennaio 2008 a oggi ho pagato bollette per complessivi 1593.50 € (ben oltre 500 € al mese). Come lavarsi con lo champagne. Molte altre famiglie sono nelle mie condizioni. Secondo L’Acam, che gestisce il servizio -azienda in grave deficit- è tutto in regola.

Fateci sapere come sta andando dalle vostre parti. Qualcosa si dovrà pur fare.

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