Lo auspicavo l’altro giorno qui. La mossa, perciò, mi pare molto sensata.
Invece delle polarizzazioni personalistiche e fuori tempo massimo, anziché il Grande Capo Inutile,  al posto del leader unico e maximo in cima alla vecchia piramide gerarchica, quell’Uno che trattiene e cumula per sé ostacolando il flusso di energie, il modello (femminile) della rete che pulsa, co-crea, redistribuisce e fa fluire, velocizzando i processi e moltiplicando le opportunità.
Leader e gerarchie non servono più a far funzionare le organizzazioni. Semmai sono il problema delle organizzazioni. La squadra, ecco quello che funziona. Vale anche per le prossime primarie del centrosinistra.
Laura Puppato, già scesa in campo come candidata, Stefano Boeri, Pippo Civati e Sandro Gozi da oggi fanno ufficialmente squadra.
“La nostra convinzione” dicono in un comunicato fresco fresco “è che le primarie debbano essere una competizione di idee per governare l’Italia e non una gara di personalismi e sterili contrapposizioni. Lo richiede prima di tutto la situazione gravissima che sta vivendo il nostro Paese. Ma perché queste primarie siano un confronto vero, e’ necessario che le loro regole siano discusse in modo trasparente e condiviso da tutti i concorrenti. Per questo chiediamo che venga istituito un tavolo di elaborazione dello statuto delle primarie, aperto a tutti i candidati. E affinché le primarie diventino un laboratorio di idee per il governo del Paese e’ necessario che in primo piano siano le politiche e i progetti per l’Italia e non i tatticismi di schieramenti precostituiti. Per questo, all’Assemblea nazionale del Partito Democratico del prossimo 6 ottobre daremo un segnale di unità e chiarezza”.
Mi pare un’ottima notizia.

 

23 settembre, ore 20 e something. Aggiungo qui una precisazione in risposta alle osservazioni del vicepresidente del Pd Ivan Scalfarotto, il quale, dopo aver letto la notizia sul mio blog, scrive:

Non riesco purtroppo a essere così ottimista. Il comunicato stampa che i miei amici e compagni di strada hanno licenziato prevede solo una legittima richiesta di regole trasparenti sulle primarie. Dopodiché i candidati da tre che erano ieri sono diventati quattro, dopo la discesa in campo di Sandro Gozi di questa mattina.

Nel frattempo le persone che hanno guardato in questi anni al campo del rinnovamento si trovano davanti non un candidato forte ma una squadra. Il che, in termini più crudi, vuol dire quattro candidati che si tolgono voti a vicenda. Anzi, cinque.

Se questa è una buona notizia, cara Marina, vuol dire che il vecchio Mao aveva proprio ragione: “Grande è la confusione sotto il cielo…

 

Sarà perché vedo la cosa da esterna, ma interpreto facilmente questo passo come ricerca di unità e chiarezza sulla base di idee e di programmi oggettivamente convergenti, e non come aggiunta di confusione a confusione. E’ evidente che l’esito dell’operazione dovrà essere, una volta chiarite le regole delle primarie, il sostegno unitario della squadra -che io mi auguro possa ampliarsi- a un unico candidato, o a un’unica candidata. Si va in questa direzione, non in quella della polverizzazione.

Partendo dalle idee, però -che sono ottime- e non dalle personalità. Processo che mi interessa molto. E che può chiamare a partecipare un sacco di gente, caro Ivan, che non sa più dove sbattere la testa.

 

 

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