Nell’ultimo post ho cercato di parlare del Pd, e siamo finiti a parlare di Berlusconi. Al solito. Il Pd si è disfatto da sé, senza alcun bisogno di Berlusconi. Ci sarebbe molto da dire a riguardo. Ma molti non intendono parlare d’altro che di Berlusconi, ossessivamente, continuando a girare intorno al palo come un cane alla catena.

E’ una forma di prigionia mentale. E “il rifugio nella sfera onirica della guerra totale contro il nemico”, come scrive Pierluigi Battista nel suo bell’editoriale sul Corriere di oggi: da leggere assolutamente. Un lettore mi dà sprezzantemente e costantemente dell’anima bella. E’ lui, il solo geniale stratega. Anche Pigi Battista probabilmente è un’anima bella. Chiunque non si limiti a parlare del Caimano, testimoniandogli incessantemente la sua fede, sedotto dai suoi successi, è semplicemente un’anima bella e dormiente. Un’ossessione che come è ampiamente dimostrato non porta da nessuna parte, ma tant’è: chiunque vi si sottragga è un ingenuo o un traditore.

Possiamo anche pensare che tutti i problemi siano riconducibili a Berlusconi, il Grande Seduttore. Personalmente, non gli do tutto questo potere sulla mia vita, né sul resto. Sarebbe farla molto semplice. Almeno nel caso del Pd dovremmo convenire che i problemi vanno ascritti ad altro e ad altri. E invece no.

Il risultato di questa ossessione, che somiglia molto a una formidabile e pericolosa attrazione, è la paralisi. Berlusconi è un presidente del consiglio eletto dalla maggioranza del paese, e come si è visto dalle elezioni in Sardegna, il consenso nei suoi riguardi non è affatto in declino. L’opposizione invece è alla disfatta. Ma noi non perdiamo tempo ad analizzare le ragioni della débacle. Per carità. Ci mancherebbe. Non possiamo distrarci neanche un minuto. Dobbiamo parlare di Berlusconi.

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