Starò breve, e molto alla buona, per qualche prima non esaustiva impressione sulle elezioni, sommersi come siamo da un fiume di sofisticatissimi commenti (invito anche voi alla brevità e alla semplicità).

Il brand Berlusconi non è più così splendido. Il marketing dovrà mettersi a lavorare sodo. Qualche testa salterà. Sarà assoldato un maestro di etichetta. Gli alleati di governo hanno già gonfiato il petto, e ci picchiano vigorosamente i pugni. E’ lui ad aver perso, nella coalizione.

Lo stop a Berlusconi fa molto più male (al Pdl) di quanto il calo del Pd danneggi l’opposizione: il Pd aveva già perso –a Franceschini il merito di aver reso più onorevole la sconfitta-, il Pdl ha perso oggi, e un po’ a sorpresa: i sondaggisti di casa Pdl hanno avuto paura di dire la verità?

L’astensione farà sempre più male al centrodestra di quanto ne faccia al centrosinistra.

Evidentemente controllare una quota ragguardevole dell’informazione non costituisce più una garanzia assoluta: c’è la rete, incontrollabile, c’è lo Spirito Santo ancora più incontrollabile.

Oggi tutto quanto appare una faccenda tra elettORI ed elettI. Le elettore non esistono (si farà una lettura di genere del voto?) e le elette sono ininfluenti. Oggi come mai prima, insisto, un’analisi del voto femminile e giovanile è decisiva.

I giovani e le donne (gli esclusi dalla nostra politica) costituiscono necessariamente e sempre più ineludibilmente le fondamenta dell’opposizione. L’avranno capito?

Emma e Marco sono due straordinari vecchi leoni.

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