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silvio berlusconi. libertà e giustizia

Politica Giugno 16, 2011

Ultima fermata, Pontida

Non sono un’analista politica, lo sapete, nel senso di una di quelle/i che passano le giornate nei dintorni dei Palazzi, ma lo sono a modo mio: mi guardo intorno, frequento intensamente la politica prima, esperienza quasi conincidente con la vita quotidiana di tutti. E poi sono una ragazza del popolo, vivo con la mia gente, ne sento il polso, e tra la mia gente ci sono un sacco di leghisti.

E’ sotto gli occhi di tutti che Bossi abbia preso un enorme svarione con il suo sostegno sia pur riottoso alla sindaca Moratti, soprattutto nel credere di essere ancora così influente da far trangugiare ai suoi il boccone amaro. Parliamoci chiaro: qualche dubbio l’aveva, ma una scoppola come quella di Milano non l’aveva messa neanche lontanamente nel conto. E per un uomo come lui, scaltro e di dotato di straordinario fiuto, per il vecchio lupo che è, lo scacco è stato spaventoso.

Mi pare che a Pontida stia rischiando di ripetere lo stesso errore, stavolta a livello nazionale: ovvero ridare il suo sostegno al premier, sia pure sub conditione. Come a Milano. Le condizioni sono quelle che sappiamo: fisco, Libia, riforma elettorale, taglio dei costi della politica e altre.

Ma il suo popolo gli sta chiedendo altro, e lui lo sa bene. Il suo popolo gli sta chiedendo di smarcarsi da Berlusconi: è questa la precondizione per rinnovare la fiducia. Il suo popolo non crede più alle promesse. La domanda è chiara, secca e netta. E neanche implausibile. Il suo popolo non vuole andare a fondo insieme al premier, e sul fatto che Berlusconi sia alla fine nessuno ha più dubbi.

La Lega senza Berlusconi è una Lega debole, ma anche più forte. E’ una Lega a cui tocca ricominciare, ritrovare le motivazioni delle origini, ma corroborata da un’esperienza di governo. La strada è molto incerta, tortuosa, piena di ostacoli. Ma c’è solo questa.

Converrebbe imboccarla, e non rimandare più.

Politica Febbraio 5, 2011

UN PO' DI PALASHARP

Silvio Berlusconi dice di non dare importanza all’enorme manifestazione che si è appena conclusa oggi al Palasharp di Milano, organizzata da Libertà & Giustizia. “Non vanno presi sul serio”, ha detto. E’ un errore: un presidente del consiglio deve sempre dare importanza a quello che fanno e dicono i cittadini che lui governa.

Ecco un velocissimo e parzialissimo fior da fiore degli interventi di oggi:

Gustavo Zagrebelsky:  “Nulla per noi, tutto per tutti, lo slogan è questo. Tutto per tutti è lo stato di diritto”

Roberto Saviano (il più applaudito): “Il voto di scambio riguarda metà del paese. Potrebbe essere un divertimento, disegnare un paese diverso. La vera rivoluzione è cercare di parlare all’altra parte del paese. Si deve ritrovare unità, oltre le divergenze. Noi possiamo ridurre aritmeticamente le sofferenze e le ingiustizie”.

Umberto Eco: “Sono venuto qui a difendere il mio onore, e l’onore dell’Italia”.

Susanna Camusso (con sciarpa bianca): “Berlusconi ci ha diviso gli uni dagli altri, c’è bisogno di unità. Ci si deve interrogare sulla sessualità degli uomini di questo paese”.

Maurizio Pollini: “La situazione è ancora incerta, c’è il rischio di un nuovo plebiscito per Berlusconi”.

Salvatore Veca: “Iscrivo questa manifestazione nelle celabrazioni per il 150 esimo dell’unità d’Italia. Il no è solo il primo gesto: ne verranno altri”.

Concita De Gregorio: “Si devono vincere i personalismi di sinistra. Il futuro del nostro paese è nelle mani dei bambini di dieci anni. Ci vorranno 15 anni per risanarlo”.

Moni Ovadia: “Finché non cadrà Berlusconi saremo in mobilitazione permanente”.

Lorella Zanardo: “Giovani blogger sono riuscite a bloccare pubblicità che usavano indegnamente il corpo delle donne. Hanno fermato anche grandi aziende. Notizie come queste devono circolare”.

Qui, in filmato, Umberto Eco, Roberto Saviano, Moni Ovadia, Lorella Zanardo.