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ruby rubacuori

Donne e Uomini, esperienze, questione maschile Maggio 17, 2013

Ma che cos’è un “atto sessuale”?

 

L’altra sera in tv sento un pezzo del processo di Avetrana. Sabrina Misseri, condannata all’ergastolo per l’uccisione della cugina Sarah Scazzi, dichiara in aula che no, non ha avuto mai rapporti sessuali con il famoso Ivano. Ivano conferma: niente rapporti.

Semplicemente si sono denudati in macchina, e poi c’è stata una rapida penetrazione. Ma non un rapporto completo, no.

La “completezza” del rapporto, insomma, si sarebbe avuta solo in caso di eiaculazione.

Vedo che al processo contro Silvio Berlusconi, Ruby ha sostenuto di non aver mai assistito –né tanto meno partecipato- ad atti sessuali. Solo “balli sensuali”, ha detto.

Nicole Minetti vestita da suora che a un certo punto, mentre ballava, “si è tolta i vestiti ed è rimasta in biancheria intima”.

Marystelle Polanco che si travestì da “Obama e da Ilda Boccassini, con una parrucca rossa e con la toga”. Altre ragazze si vestivano “da infermierine sexy e da dottoresse”. Nella sala “del bunga bunga” c’era anche un “palo della lap-dance”.

Lei personalmente, Ruby, allora diciassettenne, a questi “balli sensuali” non ha mai partecipato: solo una volta, “un balletto di danza del ventre”, usando gli abiti regalati a Berlusconi da Gheddafi.

 

Ma che cos’è un atto sessuale, mi domando? Come si misura il tasso di sessualità? In centimetri di penetrazione? O è sessuale, come sembra pensare Sabrina Misseri, solo quando si conclude con l’eiaculazione?

Una carezza è sessuale o no? E un ballo allo scopo di eccitare? Un bacio sulle labbra è sessuale? O lo diventa solo se impegna la lingua? E basta un pezzettino di lingua, a renderlo sessuale, o la pomiciata deve essere profonda e prolungata?

 

Mi pare che la definizione comune di atto sessuale corrisponda a quello che gli uomini intendono quando dicono “me la sono fatta”. Se l’hai semplicemente palpata, non te la sei fatta. Se l’hai penetrata e sei arrivato all’orgasmo, allora sì. Per noi donne, in effetti, la faccenda è molto più complessa di una semplice scarica. Personalmente, non ho mai sperimentato niente di più terribilmente sessuale dello sfioramento di una mano da parte del ragazzo che mi piaceva quando avevo 12 anni.

Ma una minorenne che fa la danza del ventre a casa del Presidente del Consiglio sta facendo qualcosa di sessuale? E se no, che cosa sta facendo? E la situazione di un Presidente del Consiglio che gode dello spettacolo di una minorenne che fa la danza del ventre a casa sua, rientra nella categoria “sesso”, oppure cosa?

Donne e Uomini, TEMPI MODERNI Marzo 16, 2011

LAPIDARE L'ADULTERA

Vorrei essere stata solo per un attimo nei panni di uno di quelli o quelle che ieri a Maglie, subito dopocena, invece di starsene tranquilli in poltrona a guardarsi quel capolavoro di “Montalbano” hanno avuto il cuore di infilarsi cappotto e cappello firmato Dolce&Gabbana per presentarsi di fronte al locale “Tempo Zero” ad aspettare la ragazzina Karima El Mahroug detta Ruby Rubacuori, assediando l’auto da cui doveva scendere, i cellulari pronti a scattare come sassi da tirare, una lapidazione morale a cui è mancato appena un soffio per diventare una sassaiola reale. Vorrei percepire la qualità dell’energia che li ha mossi.

Vorrei essere non dico Gesù Cristo che salva l’adultera dalle pietre, mi accontenterei di molto meno, di essere la madre di quella ragazzina, e anzi lo sono, per strappare gli occhi con le unghie uno a uno ai barbari di quell’orda eccitata che gridava “Vergogna!” e “Non ti vogliamo”, quando la verità sarebbe suonata: “Ti vogliamo”, “Vogliamo sbranarti”, “Datela a noi che le facciamo la festa”.

Uno stupro virtuale, un omicidio simbolico, tutta la rabbia e la violenza accumulate in corpo scaricate contro una bambina messa alla gogna. Sono millenni che gli uomini lo fanno contro le donne, bersaglio della loro impotenza, della loro frustrazione, della loro invidia. C’è voluto Gesù, infatti. E a quanto pare nemmeno lui è bastato.

Ho paura di vivere in un paese così, nel paese delle dignitose contro le indegne, dell’ipocrisia elevata a sistema, del gioioso sputtanamento internazionale, della violenza travestita da morale, dell’assoluta mancanza di pietà e di carità.

Si comincia con le raccolta di firme per chiedere le dimissioni di Nicole Minetti, si finisce con il linciaggio di Ruby, e il seguito potrebbe essere anche peggio.

Mi manca tanto Roberta Tatafiore, che su tutto questo avrebbe saputo bene che cosa dire e come dirlo, ma purtroppo non l’abbiamo più. E devo accontentarmi del mio orrore.

Donne e Uomini, Politica Gennaio 19, 2011

PUBBLICO E PRIVATO

Mettiamo il caso che la minore Ruby Rubacuori non sia andata a letto con il premier Berlusconi. Mettiamo il caso, anche se è difficile crederlo, che lui non le abbia mai neanche pizzicato quel magnifico sedere.

Mettiamo il caso, insomma, che non sia stato commesso alcun reato: è su un’ipotesi di reato –anzi, due: ci sarabbe anche la concussione- che la magistratura si è mossa. Deve trattarsi di un reato, e non di un comportamento privato, per quanto esagerato, imbarazzante, bulimico, addicted, e anche preoccupante, visto che a certe maniacalità potrebbero accompagnarsene altre, non auspicabili in un capo di governo.

Nel caso non si accertasse alcun reato, nessun dubbio: la magistratura dovrebbe farsi i fatti suoi. Ci manca che un giudice pretenda di amministrare le mucose di chicchessia, prescrivendo come, quando, quanto e con chi (sempre che il “chi” sia maggiorenne e consenziente, e il “dove” un luogo privato).

Quanto al privato, appunto: noi femministe l’abbiamo sempre detto, che è politico. Qui è confermato ad abundantiam. Troppa grazia. Con Berlusconi la confusione tra i piani, privato e pubblico, interessi personali e del paese, casting e liste elettorali, tv e vita -il bunga-bunga come una specie di Drive-in esclusiva, una cochonata tutta per sè- ha raggiunto livelli senza precedenti.

Se il privato del premier viene violato dallo sguardo pubblico, è vero anche il contrario: che dal suo privato lo spazio pubblico è stato invaso. Il suo immaginario lo ha colonizzato, amplificato a dismisura dalle tv, il suo io ipertrofico vi si è insediato, la sua propensione a un perenne festante godimento lo ha infiltrato. E, non per essere prosaici, le sue igieniste dentali e svariate belle gnocche vi si sono adeguatamente piazzate, accomodate in posti di rilievo nelle istituzioni rappresentative, a spese di tutti.

Che poi il pubblico pretenda di farsi i fatti suoi, be’, è il minimo contrappasso. E che magari una parte di esso auspichi addirittura che si dia una calmata, e che adotti un comportamento più sobrio, più consono al ruolo e all’età, non può essere ritenuto pretesa insensata, anche senza stare a scomodare l’etica pubblica e la Costituzione.