La giornata uggiosa e ancora intrisa d’inverno-il sole dovremmo ottenerlo, com’è tradizione, il primo maggio- è delle più favorevoli per ascoltare musica.

Pensando ieri sera ai brani classici che preferisco, mi sono venuti in mente, al volo e alla rinfusa: un paio di romanze (“Nessun dorma” dalla Turandot, “Oh mio babbino caro” dal Gianni Schicchi: si, lo so, scontate, ma Puccini mi strazia), “La valse” di Ravel, il secondo movimento della Settima sinfonia di Beeethoven, lo Stabat Mater di Pergolesi, la Sarabanda di Haendel, il Trio in E Flat, Op. 100 di Schubert… Poi sono andata a dormire. Qui non cedo alla tentazione di Callas ma vi omaggio di una splendida esecuzione dello Stabat Mater (Ricciarelli e Valentini dirette da Claudio Abbado), un po’ deprimente ma sublime. E resto in attesa di vostri consigli. Buona domenica.