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ANIMALI, Corpo-anima, esperienze Aprile 3, 2013

Veri saggi: l’orso di Lecco e il cane gallese

C’è un orso bruno, dalle parti di Lecco, che si è svegliato smagrito e affamatissimo dal letargo e per tirarsi un po’ su, come qualunque orso, la notte va a caccia di miele fresco e vitaminico. Non sapevo di avere orsi così vicini a casa, appena un’oretta di macchina. Sopra il mio tetto l’anno scorso ho visto un bell’airone cinerino, ma gli orsi no, proprio non me li aspettavo. Adottate le dovute cautele la notizia mi pare meravigliosa.

Intanto in Galles un diligente labrador di nome Tubby è entrato nel Guinness dei primati come super-riciclatore, per aver recuperato la bellezza di 25 mila bottiglie di plastica. 25 mila in 6 anni, vi rendete conto? Un’attività frenetica e senza requie. I labrador sono fantastici cani da riporto, in genere si fissano con un tipo di preda: il mio, per esempio, pur non disdegnando affatto le bottiglie di plastica croccanti e sonore era specializzato in palloni, più o meno sgonfi. Una montagna, non li ho mai contati, ma meno di trecento non erano (ciao Tom).

Leggere notizie sugli animali dà un grande conforto. Dà l’idea di un mondo che va avanti imperterrito, che indipende da noi, anche se noi facciamo di tutto per distruggerlo: orsi che si svegliano e vanno a caccia di miele, labrador che riportano seguendo il dettato irresistibile dei loro geni, rondini in viaggio, come ogni primavera, uova di lucertola che si preparano a schiudersi. La caparbia seggezza -a proposito di saggi-  di chi sa precisamente quello che deve fare, con poche variazioni soggettive: ci sarà la lucertola più timida e quella più socievole, il retriever da bottiglie e quello da palloni. La saggezza di chi sa con esattezza ciò che è importante e ciò che non lo è. Ti offre un terreno in cui radicarti, ti ricorda che in fondo anche tu fai parte della variegata truppa dei viventi, e che se non ti lasci distrarre troppo dall’irrilevante, farai con buona sicurezza quello che sei stato destinato a fare.

Per questo un non-umano in casa è fonte di grande saggezza. E se non ne avete uno, almeno cliccate qui.

 

ANIMALI Aprile 5, 2009

GIUSTIZIA AI LABRADOR

Visto Io & Marley (e fuggita prima delle sequenze finali: ho un labrador di 11 anni). Film bruttino e  molto commercial, un po’ genere Beethoven, che non fa certo onore al best seller di John Grogan, bello e struggente. E pessima pubblicità per i labrador, che non sono affatto così agitati, adolescenza a parte. Quel Marley è decisamente un nevrotico. Ai labrador non appartiene quella furia devastatrice. Non sbranano divani, li occupano abusivamente. Dormire, giocare, baciare, nuotare, mangiare (e ingrassare) sono le loro attività d’elezione. L’amore è la chiave del loro straordinario temperamento. E nel film non si vede: il rapporto tra Marley e la sua famiglia è freddino e anaffettivo. Forse è per questo che lui distrugge tutto.

Volevo rendere giustizia al labrador, Cane tra i cani. E al mio Tom, Labrador tra tutti i labrador.

Archivio Luglio 12, 2008

OGGETTI DI RECUPERO

Mi scrive Deborah: “Ci dici che il tuo labrador non è specializzato in bambini. e che recupera palloni, preferibilmente sgonfi, e cuscini.Visto un tuo post di alcuni giorni fa perché non lo addestri a recuperare ragazzi sui 30-35 anni? Hai visto mai?

P.S. Poi, se tu sei “schizzinosa” e non ti piacciono, girali a me, io sono di bocca buona…”.

Gentile Deborah, non addestro il mio labrador per due ragioni:

1) preferisco non forzare la sua natura; se gli piacciono tanto i palloni -gioca anche molto bene a football, preferibilmente in porta- qualche motivo ci sarà.

2) i trenta-trentacinquenni li lascio alle trenta-trentacinquenni, o anche alle quaranta-cinquantenni che apprezzano il genere. Non è il mio caso, purtroppo o per fortuna. Temo che tu abbia equivocato il mio post.

Buon fine settimana

Archivio Luglio 11, 2008

RETRIEVER

A Conselve, Padova, un cane husky ha prelevato una bambina di due mesi dalla culla e l’ha depositata nel giardino della casa dei suoi padroni. La bambina per fortuna sta bene, il recupero non ha avuto conseguenze.  Probabilmente il cane Sky voleva fare omaggio ai suoi padroni di questa magnifica piccola preda. Si è comportato come un perfetto retriever, anche se non so se il riporto sia una specialità degli husky. Il mio labrador, razza retriever per eccellenza, per fortuna non è specializzato in bambini. Recupera palloni preferibilmente sgonfi, in dieci anni ne avrà portato a casa almeno duecento. Li mettiamo in una speciale cesta e, sia pure con rammarico, di tanto in tanto ne buttiamo un po’. Un’altra sua specialità sono i cuscini, limitatamente a quelli della mia comprensiva vicina di casa.

Siamo in tanti a volere bene ai cani, talmente bene che spesso, e a sproposito, chiediamo loro di essere uomini. Non c’è nulla di sorprendente nel comportamento di Sky. Ha fatto il cane. Ed è stato molto bravo, per quello che ne sa lui. Speriamo non gli tocchi pagare in qualche modo tanta fedeltà a se stesso.

ANIMALI Maggio 29, 2007

LA SCELTA DI TOM

Ogni tanto sui giornali si leggono cose strane. Ad esempio: “E’ dimostrato: gli animali scelgono”. Posto, cioè, un delfino di fronte a un dilemma – bocconcino o palla?- l’équipe dell’università di turno ha notato che il mammifero si sofferma a riflettere. Il mio cane, immagino anche il vostro, lo fa regolarmente. Dilaniato tra la partecipazione attiva alla mia prima colazione e la prospettiva di uscire con il suo adorato padrone, corre tra l’una e l’altro, cercando di arraffare almeno un biscotto, e poi si scaraventa per le scale per la passeggiata. La sua priorità è quella. Ma se invece dei soliti biscotti ci fossero i frollini fatti in casa, credo che rinuncerebbe alla passeggiata: il che testimonia sull’imparagonabilità dei dolci confezionati a quelli di produzione domestica. E se a portarlo a spasso è la colf, che –spiace dirlo- lui adora di meno, allora sceglie la colazione, perfino con biscotti industriali, manifestando comunque un certo disappunto per la coincidenza temporale di due eventi tanto significativi. La scelta è stressogena per tutti i viventi. Le priorità comunque restano pappa e gioco, con variazioni in classifica secondo i tipi di pappa e i tipi di gioco. Se poi nei paraggi c’è una cagnetta in fase di disponibilità sessuale, tutto il resto passa in secondo piano, perfino un osso succulento che lo struggimento dell’amore priva di ogni attrattiva.
Il mio cane, e immagino anche il vostro, conosce una gran quantità di parole, legate soprattutto al cibo –è un labrador, vero pozzo senza fondo-, al gioco e all’amore, ed è sempre disponibile a impararne di nuove e più complesse, tipo “biscotti della mamma” o “spezzatino”. Confonde l’udito con il comprendonio, e di fronte a una parola nuova e promettente di cui non afferra ancora il significato, inclina la testa per sentire meglio.
Qualcuno ha detto che un giorno i cani parleranno, anch’io ne sono convinta. Ho conosciuto padroni di cani, soprattutto anziane signore sole, che giurano che i loro cani dicono già cose tipo “pappa” o “mamma”. Certi ricorrenti latrati gutturali possono effettivamente somigliare a disperati tentativi di prendere parola, a pseudo-lallazioni. E’ certo comunque che “pappa” e “mamma” saranno le prime (probabilmente anche “palla”).
Forse le scimmie superiori sono evolutivamente più vicine alla parola, ma non lo sono affettivamente. Non hanno la stessa urgenza di comunicare con noi. I cani hanno secoli di cose da dirci, anche sul nostro conto. Non credo che sarebbero solo piacevolezze.
(pubblicato su “Io donna”- “Corriere della Sera”)