Browsing Tag

intercettazioni

leadershit, Politica Aprile 13, 2012

Gli Onnipotenti

Com’è che questi continuano a parlare delle loro ruberie al telefono? mi sono chiesta, leggendo l’ennesima tornata di intercettazioni sulla Lega. Che le comunicazioni vengano intercettate lo si sa: mentre la crisi ci stava già mordendo i garretti, abbiamo passato un’annata buona di lavori parlamentari del tutto inconcludenti soltanto su questo.

Dico a un’amica: ma se io e te rubiamo, non è che ne parliamo al telefono. Ci vediamo da qualche parte per spartirci il bottino. Com’è che questi invece ne conversano amabilmente, come se niente fosse?

Delirio di onnipotenza.

Noi possiamo tutto, anche rubare, e farla franca, perfino se ci intercettano, perché noi siamo passati dall’altra parte, non siamo cittadini normali, siamo semidei, chi vuoi che ci tocchi? Per noi le leggi non valgono, per noi non ci sono sanzioni né punizioni, i magistrati semmai ce li compriamo, siamo ben messi anche con la ‘nrangheta, noi non ci dimetteremo mai e poi mai, che cosa possono farci questi cialtroni? E’ già tanto se dobbiamo sottoporci al loro voto. Ci ringrazino, e ci lascino lavorare.

Uno stato maniacale permanente, un delirio senza soluzione di continuità: Noi Possiamo Tutto. E fosse per i soldi, fosse per le ruberie, sarebbe il meno. Il più è che noi affidiamo i destini del Paese e le nostre vite a gente che ha perso totalmente il lume, ebbra di potere o di potericchi, completamente avulsa e sconnessa dalla realtà, assolutamente determinata a non fare più parte della cittadinanza ordinaria, disposta a qualunque cosa pur di difendere i propri privilegi.

E totalmente indisponibile a fare i conti con quella popolarità al 2 per cento che sta lì a dire una cosa sola: dovete andarvene tutti. Dovete mollare. Dovete sparire. Il rinnovamento deve essere radicale. Non vi vogliamo più nemmeno dipinti. Avete chiuso. Avete finito. Andatevene a casa.

Non ci credono. Non gli importa. Quel 2 per cento non li riguarda. Sono convinti che la faranno nuovamente franca. Si abbracciano, dopo essersi presi a scudisciate, ricondotti all’unità dal rischio di perdere tutto. Qualunque cosa, anche a letto con il nemico, consociativamente, contro il popolo furibondo e disilluso. E voi esultate, di fronte alla ritrovata unità! Altro che nuova legge elettorale, altro che preferenze. Decideranno loro, per essere sempre loro. Per un’altra legislatura. Poi staranno a vedere. E mica sto parlando solo della Lega.

Altro che Casta. E’ molto peggio.

Politica Maggio 9, 2010

NO INTERCETTAZIONI, NO PARTY

bondi4

Se la pubblicazione delle intercettazioni fosse proibita dalla legge -come sarà-, oggi non potremmo deliziarci con questa intricata storia -personaggi e interpreti: Sandro Bondi, Guido Bertolaso, il cognato di Guido Bertolaso, il parrucchiere di Bondi, che pure capelli non ne ha troppi, l’onnipresente Pietro Anemone, Bernardo Provenzano e altri- raccontata per il Corriere da Fiorenza Sarzanini, la prode. Godetevela. Fra poco, di storie del genere, non ne leggerete più.

GIU’ LE MANI DALLE INTERCETTAZIONI!

“Intrecci di società, consulenze, nomine ministeriali. Le nuove carte dell’inchiesta sugli appalti dei Grandi eventi raccontano la carriera del cognato di Guido Bertolaso, Francesco Piermarini, 52 anni, svelano i suoi rapporti con Diego Anemone. E soprattutto ricostruiscono l’ascesa di Riccardo Miccichè, 36 anni, che con lui ebbe l’incarico di «rappresentante della struttura» al G8 de La Maddalena. Risulta essere ingegnere, ma nel suo curriculum c’è la partecipazione alla società Modu’s Atelier «che ha come oggetto l’attività di parrucchiere per uomo, donna e bambino». Eppure, dopo aver seguito i lavori in Sardegna, ha ottenuto un altro incarico prestigioso: il 22 dicembre scorso il ministro ai Beni culturali Sandro Bondi lo ha nominato «direttore dei lavori» per il restauro degli Uffizi con un costo di 29 milioni e mezzo di euro. Non è l’unica «anomalia» denunciata nell’informativa dei carabinieri del Ros. Il fratello di Miccichè è infatti responsabile tecnico dell’impresa Giusylenia «inserita in un contesto criminale finalizzato alla gestione dei lavori pubblici» e collegata in passato a Bernardo Provenzano. La moglie del capo della Protezione civile Gloria Piermarini non è dunque l’unica ad aver beneficiato degli incarichi di Anemone. Gli investigatori stano cercando di ricostruire eventuali altri legami con il costruttore accusato di essere ai vertici della «cricca». E vogliono anche scoprire in base a quali criteri Miccichè abbia ottenuto due nomine di tale prestigio. In precedenza era stato soltanto «unico componente del consiglio di amministrazione della società “Erbe medicinali Sicilia srl”, specializzata nella preparazione dei terreni per la coltivazione delle erbe e piante officinali».

La coppia al G8
Scrivono i carabinieri nella relazione consegnata ai magistrati di Firenze: «Riccardo Miccichè, durante l’esecuzione dei lavori alla Maddalena, ha avuto in uso un’utenza intestata all’impresa “Ing. Raffaello Pellegrini srl” con sede in Cagliari, impegnata in lavori di subappalto per conto della Consortile Maddalena riferibile a Diego Anemone. Analogamente Francesco Piermarini ha avuto in uso un’altra utenza intestata all’impresa Pellegrini». Quando si decide di spostare il vertice internazionale Piermarini, durante alcuni colloqui telefonici che vengono intercettati, dice che resterà in Sardegna «fino a luglio e poi si va in Abruzzo». Miccichè approda invece a Firenze. Il 27 novembre 2009 un’ordinanza della presidenza del Consiglio ha inserito il restauro degli Uffizi nel programma per le celebrazioni dell’Unità d’Italia. Fabio De Santis, il provveditore della Toscana tuttora in carcere «raccomanda la sostituzione dei vertici della stazione appaltante con altri elementi di grandissima esperienza». La decisione passa al ministro per i Beni Culturali.

La scelta di Bondi
La sera del 22 dicembre 2009 «Salvo Nastasi, capo di gabinetto del ministro Sandro Bondi, comunica ad Angelo Balducci la distribuzione degli incarichi: Mauro Della Giovampaola “soggetto attuatore”, Enrico Bentivoglio “responsabile unico del procedimento”, Riccardo Miccichè “direttore dei lavori”. Al telefono commenta “Mi sembra una buona squadra”». La sera successiva De Santis parla con Bentivoglio che «comincia col lamentarsi di della Giovampaola e poi parla di Miccichè». Bentivoglio: Tu lo sai chi hanno nominato direttore dei lavori? Il siciliano De Santis: Miccichè? Non ci posso credere! Bentivoglio: Sì… «di comprovata esperienza e professionalità»… lui, è lui De Santis: quando lo vedo gli dico: siamo proprio dei cazzari guarda, siete proprio dei cazzari… andate in giro a rompere il c… Bentivoglio: Ma ti rendi conto? Quando siamo andati che ci stava pure Bondi… abbiamo fatto la riunione l’altro giorno… siamo tornati in treno… c’era pure Salvo (Nastasi, ndr) allora stavamo un attimo da soli e ho fatto “Salvo ma siamo sicuri di coso, qua del siciliano?” “Sì, non ti preoccupare… poi io c’ho un fatto personale che tu non c’hai”. Dico: “Tutto il rispetto perché è una persona in gambissima, ma a gestire un lavoro del genere… De Santis: È un bordello aho! I carabinieri che ascoltano le telefonate dispongono nuove verifiche. E nella relazione evidenziano: «Effettivamente Miccichè non appare essere munito di una particolare esperienza per condurre la direzione dei lavori agli Uffizi». Non solo.

Il pizzino di Provenzano
Già nel marzo scorso sono emersi possibili collegamenti con Cosa nostra. «Il dato che si ritiene meritevole di approfondimento investigativo — sottolinea il Ros — è costituito dal fatto che il fratello Fabrizio ricopre la carica di responsabile tecnico della Giusylena operante nel settore degli appalti pubblici il cui amministratore e socio di maggioranza è Antonio De Francisci». Non solo: «In occasione dell’arresto di Giovanni Brusca, avvenuto in provincia di Agrigento nel 2006, gli fu sequestrato un appunto dattiloscritto che lo stesso ha riferito essergli pervenuto da Bernardo Provenzano, all’epoca latitante e riguardante “Lavoro De Francisci”. Brusca ha chiarito a verbale: “Mi riferisco a quello che ha fatto lavori nel paese di Corleone. Questo qua ha uscito la tangente e io per come sono stati, glieli ho fatti avere a Bagarella». Adesso bisognerà comprendere chi è perché, nonostante questi rapporti, Miccichè sia stato scelto prima per il G8 e poi per gli Uffizi».

Le società di Piermarini
Gli accertamenti si incrociano con quelli che riguardano Piermarini. Dopo la scoperta della consulenza affidata da Anemone alla moglie di Bertolaso si stanno verificando gli incarichi ottenuti dalle sue società. Dopo aver avviato la messa in liquidazione la “Ecorescue International srl”, nata nel 2005 «per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti e oggi», l’ingegnere «risulta socio al 94 per cento e amministratore unico della società Flumen Urbis con sede in Roma, costituita nel 2005 con un capitale sociale di 10.000,00 euro e avente come oggetto sociale, oltre la compravendita di beni immobili, anche l’esercizio di attività turistiche, alberghiere, di ristorazione, ricreative, culturali ed i servizi connessi a quanto sopra oltre che di tutti i servizi destinati alla organizzazione e realizzazione di convegni, congressi, conferenze, esposizioni mostre nonché quelli per l’organizzazione e la gestione di manifestazioni culturali anche per conto terzi ed anche ricercando e fornendo sponsorizzazioni. La rimanente quota di partecipazione del 6 per cento del capitale sociale è detenuta dalla Lethis srl».

Fiorenza Sarzanini

Politica Luglio 25, 2009

PENSIERO LATERALE

pietro barbera "giano bifronte"

pietro barbera giano bifronte

Ho ascoltato, come centinaia di migliaia di altri, le intercettazioni Berlusconi-D’Addario sul sito dell’Espresso. E posso dirvi che cosa mi ha colpito? Che il Presidente, prima di profferire i suoi “consigli” affettuosamente e paternamente osceni (dovresti toccarti, e così via), premettesse di regola un beneducato “se mi permetti…“. Il vecchio caro “mi consenta”, per capirci. Lo dice un paio di volte, e mi dà l’idea di un anziano signore che alla forma -non solo quella fisica- nonostante tutto ci tiene.