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gioco d’azzardo

Politica Dicembre 20, 2013

Un bravo cittadino gioca alle slot machine

Girano bravi lobbisti nei nostri Palazzi. Professionisti con i controfiocchi, capaci di far prevalere l’interesse di alcuni su quello di tutti. La lobby degli spiaggiaroli, per esempio, storicamente molto forte, che ancora una volta vince la sua battaglia. Volevano proprio comprarsele le spiagge, per due cocomeri e un peperone. Non ci sono riusciti (dài, sarà per la prossima) e però hanno incassato un maxi-condono, e potranno sanare gli arretrati non pagati per le concessioni versando appena il 30 per cento del dovuto. “Rubando” quindi ai cittadini –perché le spiagge sono nostre- il 70 per cento dell’affitto, a canoni peraltro già miserabili: secondo i calcoli di Legambiente, a fronte di un giro d’affari valutato in 10 miliardi di euro annui, nel 2012 lo Stato ha incassato canoni per appena 102 milioni.

Straordinarie però anche le prestazioni dei lobbisti delle slot machine e del gioco d’azzardo elettronico, giro da 90 miliardi l’anno prelevati dalle tasche di ragazzini, vecchietti e fasce deboli. Se tu sei un bravo sindaco e fai di tutto per contrastare il fenomeno, per esempio vietando l’installazione di quelle diavolerie accanto a scuole e centri anziani e privando lo Stato di relative accise, be’, mica poi puoi pretendere che lo Stato versi nelle casse del tuo comune quanto invece verserà in quelle di quei comuni “virtuosi” che consentono ai cittadini di spennarsi alle macchinette… Insomma: più contrasterai il gioco d’azzardo, meno fondi statali otterrai.  Questo il senso dell’emendamento, proposto dal Nuovo Centrodestra di Alfano e passato ieri al Senato grazie ai voti di Pd e Scelta Civica. Uno schifo senza pari. “Una porcata” secondo il neosegretario del Pd Matteo Renzi, che ha promesso di bloccarla.

1. per pagare se c’è sempre tempo 2. chi contrasta il gioco d’azzardo è un disfattista e va penalizzato 3. ingaggiate bravi lobbisti, se no non lamentatevi: questi gli edificanti messaggi d’auguri che il governo manda al Paese, nel Natale più duro degli ultimi settant’anni.

Fino al 2015 in questo modo? Perché i forconi sono sempre lì.

Aggiornamento del 23 dicembre, ore 7.3o: ancora sull’ottimo lavoro dei lobbisti.

Politica, TEMPI MODERNI Agosto 28, 2012

NEOPROIBIZIONISMI

 

Dunque, ricapitolando:

sanzioni per chi vende tabacco ai ragazzi (bene, ma il divieto è facilmente aggirabile)

norme sul commercio di alimenti crudi, pesce e altro (ok)

slot-machine e videogiochi d’azzardo ad almeno 500 metri da scuole e ospedali (boh, a che serve? e invece i centri massaggi cinesi e thailandesi vanno bene?)

tasse su bibite gassate e dolci (e allora le merendine? le caramelle? i chewing gum? e i cibi grassi? il salame? il lardo? e la ‘nduja? quale è il criterio?)

visita obbligatoria del medico sportivo anche solo per frequentare palestre e piscine (provvedimento poi rientrato).

Nel decretone del ministro della Sanità spira un confuso venticello neoproibizionista, con particolare riguardo agli stili di vita dei giovani. Anche se, come si sa da sempre, i proibizionismi non hanno mai proibito nulla e sono serviti solo a ingrassare chi si organizzava per eluderli.

Una tentazione dirigistica che a me non piace affatto. Se a ciò si aggiunge lavorare-e-tacere (se vuoi lavorare, accettando qualunque condizione) nonché votare-e-tacere (quelli che vogliono loro: e grazie tante se ti fanno votare), be’, il quadretto diventa davvero imbarazzante.

Non solo troppo Mercato. Anche troppo Stato.