Leggo sul Corriere che c’è richiesta di umanisti: consulenza, telecomunicazioni, ma anche grande distribuzione, banche non profit, e così via.
Pertanto, a voi filosofi e umanisti, ma non solo –anche a medici, architetti, laureati in scienze politiche, e così via- segnalo un ottimo master all’Università di Verona (un’ora e mezzo di treno, per i milanesi, di qui a quella bella città). Si chiama Filosofia come via di trasformazione.
Questo master disfa il luogo comune del filosofo sulle nuvole, incomprensibile o solitario. Insegna a pensare davvero nelle situazioni concrete della vita quotidiana: affettive, lavorative, relazionali, educative e di cambiamento personale. E saper pensare è un’esigenza sempre più urgente anche per chi lavora già come medico/a, architetto/a, operatore o operatrice nel sociale, infermiera, psichiatra, educatore o educatrice… Quindi, come dicevamo, non solo per filosofi o letterati, ma anche per chi è laureato in medicina, ex-Magistero, scienze politiche, architettura, nelle professioni sanitarie, in scienze della formazione.
Un master che propone la prima alta formazione professionale in cui si apprende a trattare con l’esistenza differente di uomini e donne, anche di altre culture; in cui si impara a leggere, rispettare e valorizzare le differenze, in primo luogo quella sessuale.
La figura professionale del filosofo di trasformazione o della filosofa di trasformazione può diventare guida sapiente per orientare i cambiamenti in ogni contesto della vita quotidiana, personale, professionale, lavorativa, sociale. Fare filosofia come ripensare con pazienza l’umano, trasformare i modi di pensare, le pratiche di convivenza, le relazioni tra uomini e donne, le relazioni tra viventi umani e non-umani, le varie e numerose pratiche di cura.
Non è vero che si può fare, agire, aiutare solo se si ha potere.
Info e contatti, per voi, amici o figli: http://www.masterfilosofiaditrasformazione.it/