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ELEZIONE SINDACO

AMARE GLI ALTRI, esperienze, Politica, TEMPI MODERNI Maggio 14, 2011

MILANO DA SBALLARE

Domani a Milano si vota per il nuovo sindaco. Siamo in par condicio e io mi attengo scrupolosamente, anche se sono attivamente schierata. Ma devo anche dirvi che –per quanto io tifi e mi sbatta per il “mio” sindaco- penso che comunque andranno le cose niente e nessuno potrà fermare le formidabili energie che si sono messe in moto dopo la lunga fase di disorientamento e di stasi seguita alla chiusura delle grandi fabbriche.

Finalmente riconosco la mia città, anche se è molto diversa da com’era. Ha cambiato pelle, deve ricostituirsi intorno a un nuovo scheletro, si è provvidenzialmente riempita di nuovi milanesi che in cambio del pane hanno portato al mercato i loro desideri, si sono integrati e hanno fatto amicizia con noi: non c’è demagogia più disgustosa dell’allarme sull’“invasore”.

Una città insonne e con i nervi scoperti, che però se dorme troppo si ammala, perde la sua vitalità stralunata dalla mancanza di sonno, si irrigidisce sul calvinismo e sui dané, si incocaina per farcela, si frantuma nelle solitudini. Una città che fa soffrire, ma che sa anche essere segretamente intima e soccorrevole, come le sue belle corti e i suoi giardini nascosti.

Ecco, se il sindaco fossi io – ma almeno per il prossimo quinquennio non c’è pericolo- il mio programma sarebbe “Milano da sballare”: rompere le righe, far cadere i muri invisibili che ci tengono separati, trasgredire il diktat della droga e dei farmaci, sostituire lo sballo chimico con l’ebbrezza dell’altro, ma proprio l’altro più altro, fuori dalla sterile colleganza. De-professionalizzare la vita: ormai anche l’aperitivo è diventato un lavoro, e ingrassa pure, e poi la tristezza del tapis roulant per smaltire. Scartare dai ruoli. Fare irrompere vita nel lavoro, credere nella produttività della gioia: c’è sempre tempo per venire a sintesi, e in questo si sa che siamo bravi. Darsi lo spazio e il tempo che servono per fantasticare, per l’immaginazione creatrice. Liberarsi dei pesi inutili e tenersi quelli utili, come i vecchi, i bambini, gli animali e chiunque abbia bisogno di noi…

Parlo per i milanesi, oggi. Ma quello che capiterà qui conta per tutto il Paese. Fra le croci che ci tocca portare c’è da sempre anche questa: fare da apripista politici, nel bene e anche nel male. Speriamo nel bene, stavolta. Sarebbe ora.

E allora, buon voto a tutti.

Politica, Senza categoria, tv Maggio 11, 2011

KILLER APPLICATION n.1

Ecco la prima delle killer application del Pdl. Niente di nuovo, peraltro, oltre che calunnioso, come dice Pisapia.

Dal Corriere della Sera online:

Si è chiuso nel gelo, dopo il fair play che aveva caratterizzato la prima parte dell’ora, il confronto televisivo fra Giuliano Pisapia e Letizia Moratti. Il candidato del centrosinistra ha ignorato la mano tesa del sindaco, davanti agli occhi attoniti di Emilio Carelli, direttore di Sky Tg 24. Il motivo è stata la frase conclusiva della Moratti: «Porterò avanti nei prossimi cinque anni – ha detto il sindaco – una politica moderata. La mia esperienza di manager, la mia famiglia confermano ampiamente che sono una persona moderata, a differenza di Pisapia che dalla Corte di Assise è stato giudicato responsabile di un furto di veicolo che sarebbe servito per un sequestro e un pestaggio. Poi il reato è stato amnistiato». Pisapia ha reagito con grande fastidio, alzandosi in piedi e tuonando: «Queste sono cose che non accetto – ha detto – è una calunnia di cui risponderà, è una cosa vergognosa».

Moratti-Pisapia, niente stretta di mano
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«QUERELA? VEDREMO DOPO IL VOTO» – Pisapia, intervistato all’uscita dagli studi di Sky, ha escluso per il momento di querelare Letizia Moratti per diffamazione. «Adesso mi interessa parlare di Milano – ha detto Pisapia -, di dire la verità sulle fandonie dette anche oggi sul mio conto. Continuerò la campagna elettorale con molta serenità e determinazione – ha quindi aggiunto sfoggiando il sorriso -. Sulle azioni giudiziarie ci penseremo dopo questa lunga e bellissima campagna elettorale, bellissima perché si può parlare dello sviluppo e del futuro di Milano». Pisapia ha assicurato che metterà fin d’ora a disposizione di tutti la sentenza che lo ha assolto dalle accuse contestategli.

«MILANO NON MERITA SINDACO BUGIARDO» – «Milano non merita un sindaco che usa questi metodi che non sono degni di una città come Milano», è stato il commento di Pisapia dopo il confronto. «La Moratti ha detto il falso sapendo di dire il falso e di diffamarmi: così non si fa la campagna elettorale. I milanesi capiranno che chi è bugiardo continuerà ad esserlo come è stato in questi anni». «Letizia Moratti ha fatto una cosa vergognosa – ha tuonato Pisapia – strumentalizzando il fatto di essere l’ultima ad avere diritto di parola: ha fatto dichiarazioni assolutamente false sul mio conto, sono stato vittima di un errore giudiziario, riconosciuto da una sentenza che mi ha assolto per non aver commesso il fatto, quando ancora c’era addirittura la formula dell’insufficienza di prove».

La Moratti tende la mano dopo il confronto tv, ma Pisapia non la stringe (Photoviews)
La Moratti tende la mano dopo il confronto tv, ma Pisapia non la stringe (Photoviews)

ORDINANZE E SICUREZZA – Il confronto tv era partito dal tema della sicurezza. «Per migliorare la sicurezza a Milano servono cinquecento vigili di quartiere, ce ne sono meno di cinquanta – ha detto il candidato del centrosinistra -. Quello che non serve, perché è controproducente, sono le ordinanze coprifuoco del sindaco Moratti che hanno spento i luoghi di aggregazione». Immediata la replica della Moratti: «I dati reali della prefettura dicono che i reati sono calati del 48% in tre anni. Il candidato Pisapia non sa che le ordinanze di cui parla sono già terminate per quanto riguarda i luoghi di aggregazione e permangono soltanto per gli immobili, dove permettono di garantire la sicurezza». Il confronto tv tra i due principali candidati sindaco milanesi andrà in onda alle 16, e poi in varie repliche, su Sky Tg24.

LA MOSCHEA E L’EXPO – Altro tema caldo, la moschea milanese. Per Pisapia una moschea a Milano è «importante, anche in vista dell’Expo 2015. Non si può pensare di avere in città milioni di visitatori senza che ci sia per loro la possibilità di avere un proprio luogo di culto dove pregare, come peraltro sancisce la Costituzione». E sempre su Expo: «Non sono stati mesi, ma anni di polemiche», ha detto Pisapia, ricordando che dopo la vittoria di tre anni fa «grazie al sindaco ma grazie soprattutto al governo Prodi e a Emma Bonino che oggi mi sostengono» si sono susseguiti «litigi», «doppi stipendi» e decisioni senza interpellare il Consiglio Comunale. «Forse Pisapia è stato distratto e non si è accorto che abbiamo lavorato in questi anni», è stata la replica della Moratti, che ha citato «infrastrutture ben precise come Brebemi, Tem e Pedemontana» ottenute «anche grazie ad Expo» così come la M4 e M5, insistendo: «Forse Pisapia non ha visto neppure l’inaugurazione del centro congressi più grande d’Europa, forse non si è accorto del rilancio di Malpensa», che per Moratti è «tutto figlio di Expo».

PGT E LOBBY – «Il sindaco è sempre stata dalla parte dei poteri forti», ha detto Pisapia in un altro passaggio del faccia a faccia. «Di lobby da cui lei dipende ne ha parlato anche sua cognata in un’intervista e il Pgt è chiaramente un regalo agli immobiliaristi», ha poi aggiunto il candidato sindaco, dopo la richiesta di spiegazioni da parte di Moratti che ha definito «ingiusta» la dichiarazione. “Io – ha replicato il sindaco – sono una persona indipendente, che si è messa al servizio della città e che non ha legami con nessuno se non con i cittadini e con la propria coscienza».

MORATTI TACE SU BERLUSCONI – La Moratti si è invece rifiutata di replicare alla domansa sulla commissione di inchiesta proposta dal premier Silvio Berlusconi per i Pm milanesi. «E’ una vergogna solo che si sia richiesta, perché la divisione dei poteri è un punto fermo della democrazia», ha detto Pisapia, sottolineando che il tema della giustizia è sì un tema «nazionale», ma che anche a livello locale «si può fare molto». «Innanzitutto – ha detto – si può creare un clima soprattutto sulle controversie civili che possa portare a un livello di mediazione». «Io mi occupo dei problemi dei milanesi. Voglio stare sul mio programma, che è un programma preciso e concreto sulle questioni che i cittadini pongono», è stata invece la replica della Moratti. Il sindaco, come ha notato lo stesso moderatore Emilio Carelli, non ha voluto rispondere alla domanda, utilizzando il tempo a disposizione per sottolineare di aver visto nel programma di Pisapia «tante cose che noi abbiamo già fatto», dai custodi sociali al microcredito.

«ABBONAMENTI GRATIS AGLI ANZIANI» – Pisapia, oltre a rilanciare la promessa del wi-fi gratuito, ha anche annunciato abbonamenti Atm gratis per gli anziani. «Nei primi sei mesi di mandato – ha detto Pisapia – porterò il wi-fi gratuito in tutta Milano, non solo per i giovani ma anche per gli anziani. Credo che proprio per gli anziani dobbiamo pensare a un provvedimento per loro: penso al biglietto Atm gratis per chi ha più di 65 anni».

«ERRORE GIUDIZIARIO» – Della vicenda del presunto furto d’auto Pisapia aveva parlato diverse volte, anche recentemente, come riportato dal Corriere, dopo una visita a San Vittore. «Vittima di un errore giudiziario (in termini tecnici, di una ingiusta detenzione) ho conosciuto tanti detenuti presunti innocenti e ho verificato che, effettivamente, come ricorda spesso Don Ciotti, il carcere in Italia è diventata una vera e propria discarica sociale», ha scritto sul suo blog. «So bene cosa significa stare dietro quelle sbarre. Ci sono passato anch’io. Nulla che già non si sappia. Sono passati oltre trent’anni: arrestato, innocente, per banda armata e concorso morale nel furto di un’autovettura. Prosciolto dalla prima accusa (banda armata) con formula piena nella fase istruttoria (allora vi era ancora la formula dell’insufficienza di prove); giudicato e assolto anche per l’accusa di concorso morale in furto, reato coperto da amnistia dal quale però i giudici mi hanno assolto nel merito, cosa possibile solo in quanto risultava “evidente” la mia innocenza. Un errore giudiziario, riconosciuto da una sentenza passata in giudicato, che comunque ho pagato con quasi quattro mesi e mezzo di carcere».

Politica Marzo 5, 2011

PIU' NE HANNO E PIU' NE VOGLIONO

bat-letizia e bat-figlio

Ho visto cose che voi umani… Gente da 100 mila euro al mese godere perché  pagavi il caffé e soffrire perché la volta dopo toccava a loro, comprare scarpe al discount e mettere in tavola vino travasato dal cartone. Di questa storia di Gabriele Batman Moratti mi colpisce soprattutto questo, oltre al fatto che di nuovo c’entra il tema karmico della casa.

Dunque, il giovanotto è sotto inchiesta per presunte irregolarità nella ristrutturazione della sua casa, un sito ex-industriale, 5 capannoni per quasi 500 metri quadri. L'”appartamento” comprenderebbe anche un ring per la boxe e un poligono di tiro insonorizzato.

L’uso è industriale. Nell’agosto 2009 il figlio del sindaco chiede di «accorpare i capannoni in un unico laboratorio», pagando al Comune oneri minimi, esattamente 6.687 euro. In seguito un altro versamento per passare all’uso commerciale. L’architetto che aveva seguito i lavori aveva accusato Moratti jr di non aver pagato l’ultima rata -ecco- e avrebbe ottenuto un decreto ingiuntivo per 127 mila euro. Dalle carte portate in tribunale si è visto che i capannoni erano diventati una bat-casa, ma l’immobile non è accatastato ad abitazione. Il nuovo Piano per il Governo del Territorio, recentemente approvato, consentirebbe di regolarizzare.

Ora, a parte il nuovo caso ParentAffittopolinon è più chiaro se a maggio andremo a votare per il sindaco o per un piano casa– come dicevo, la cosa che colpisce è che in quanto figlio di Gianmarco e Letizia Moratti, il giovane Bat-Gabriele poteva tranquillamente adattarsi in un attico-superattico in zona 1, il ring ci stava anche lì -magari non il poligono di tiro-, ma certo la soluzione non sarebbe stata sufficientemente smart: che noia qugli stucchi ai soffitti!

In generale si può dire questo: che quanto a potere e soldi, più ne hanno e più ne vogliono, non bastano mai. E’ un tipico giochetto del demonio, che quando gli capiti a tiro non ti lascia andare tanto facilmente.

A Milano non si può più vivere, abitare, respirare. I nostri ragazzi dobbiamo spingerli nell’hinterland, o anche in India e a Shanghai. Ma a maggio avremo pur sempre la possibilità di scegliere una “nuova” classe dirigente politica tra danarosi variamente imparentati, allocati e sistemati. Preferibilmente a nostre spese.

“Sono tutti uguali”: questo è quello che si dice al mercato, stamattina. Si può dare torto alla sciura Pina?

C’è da vomitare. Speriamo che nel frattempo da qualche parte spunti un’alternativa.

Politica Dicembre 11, 2010

SE NON SIETE DI MILANO, SALTATE PURE

Questa è una lettera destinata al candidato sindaco per il centrosinistra a Milano Giuliano Pisapia e ai suoi ex-competitor Stefano Boeri, Valerio Onida, Michele Sacerdoti. La riproduco qui. Potete sottoscriverla.

Cari Giuliano, Stefano, Valerio e Michele,

ci sarebbe piaciuto vedervi già subito dopo le primarie lavorare assieme per vincere le prossime elezioni.
Speriamo succederà presto, e per questo rivolgiamo a voi e alle persone e organizzazioni che vi sostengono questo appello.
L’esito delle elezioni crediamo dipenderà dal piano sul quale saranno giocate. Vi invitiamo a scegliere quello della unità, della concretezza,
della vicinanza ai bisogni e ai legittimi desideri delle persone.

Vogliamo non solo programmi e idee sulle cose da fare, che certo non mancano, ma anche dinamismo,  coraggio, generosità , lontananza da ogni settarismo o da perdenti tatticismi. Vi chiediamo quindi di dare rapidamente vita a una lista unitaria a sostegno del candidato sindaco Giuliano Pisapia,  che sappia essere adeguata espressione della società civile che vi sostiene.

Giacomo Bonelli