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AMARE GLI ALTRI, lavoro, Politica Luglio 10, 2013

Senza lavoro: un aiuto dall’auto-aiuto

Per le nuove generazioni forse andrà diversamente: la “fine del lavoro” nel post-mercato preconizzato vent’anni fa dall’economista Jeremy Rifkin la portano iscritta nel Dna. Entrano, escono, si adattano, flessibili e cangianti, seguono l’onda come surfisti.

Non sarà necessariamente il lavoro, il core della loro identità.

Ma nel presente in scadenza, “chi sei” e “che mestiere fai” hanno ancora un unico significato. E quando il posto lo perdi, quando a finire è il tuo lavoro individuale, chi sei non lo sai più e ti ritrovi ai minimi. Proprio nel momento in cui per reinventarti avresti bisogno del massimo di te stesso.

La perdita del lavoro è un colpo gravissimo all’individualità personale e sociale. E segue la stessa scansione del lutto: incredulità, rifiuto, autocolpevolizzazione, rassegnazione, depressione. Se non riesci ad alzarti dal letto o se sei paralizzato dall’ansia, è improbabile che tu riesca attivare le energie che servono per tornare rapidamente in pista.

I gruppi di auto-aiuto organizzati in collaborazione da Camera del Lavoro e Comune di Milano, proposti a inoccupati, disoccupati e cassaintegrati, dicono essenzialmente che quel dolore personale è politico. Che non sei solo ad affrontarlo, e che insieme ad altri nella tua stessa situazione può essere meno complicato trovare l’uscita: già questo è terapeutico.

Spiega Cristina Tajani, assessora alle Politiche per il Lavoro: “L’idea, già sperimentata dalla Camera del Lavoro e che oggi il Comune ripropone in un protocollo di collaborazione, è quella di potenziare gli sportelli lavoro e formazione già operativi presso le sedi comunali, riportando le persone in una migliore condizione psicologica –dall’autocolpevolizzazione alla rabbia, dalla rabbia alla giusta energia- per dare alla ricerca di nuova occupazione maggiori chance di successo. Gli incontri, a cui partecipano dalle 15 alle 25 persone, sono coordinati da un facilitatore. Alcuni dei partecipanti al gruppo hanno già cominciato a seguire percorsi di formazione professionale, con possibile inserimento lavorativo”.

Gli incontri di auto-mutuo-aiuto si svolgono a Villa Scheibler, Quarto Oggiaro, via Felice Orsini 21, 02-88447502/45019, e-mail PLO.infolavoro@comune.milano.it (per tutte le altre info, cliccare qui), ma è possibile che si attivino nuovi gruppi in altre sedi.

Intanto è partita un’analoga sperimentazione riservata ad artigiani e piccoli imprenditori organizzata in collaborazione con la Confederazione Nazionale Artigianato, presso la Casa di Vetro di Via Luisa Sanfelice 3, 02.29408656.

Molto interessante che alla pratica dell’inconscio –o a qualcosa che le si avvicina molto- venga attribuito un significato politico, rompendo la barriera artificiosa tra pubblico e privato.

Scegliendo di ricorrere agli strumenti della narrazione e dell’autoanalisi anziché ai riti della giustizia ordinaria, i tribunali Gacaca del Rwanda (vedi qui) sono riusciti in pochi anni a pacificare e a far rinascere un Paese dilaniato da una spaventosa guerra tribale, con più di un milione di vittime. Una vera e propria terapia di massa basata, come ha affermato il presidente Kagame, “sull’introspezione e la ricerca interiore”.

Una grande e storica prova del fatto che le energie interiori e le relazioni con gli altri possono tutto.

 

Il post è pubblicato anche dal blog “Buone notizie” su Corriere.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AMARE GLI ALTRI, economics Luglio 5, 2010

UNA MANO, AMICI

solidarietà

Una mano a questo signore, se vi viene un’idea. Nel caso scrivete a me, e vi do il contatto:

Mi chiamo G. T. e mi scuso per l’intrusione, ma credo che capirà.

Sono alla ricerca di un lavoro, essendo disoccupato da più di tre anni (iscritto al centro per l’impiego della mia città), 48 anni, due figli a carico, moglie anch’essa inoccupata, laurea in economia e commercio, diploma di maturità tecnica industriale statale, corso di microsoft office, corso di lingua inglese, attestati vari, ecc…, ed ho urgenza di lavorare quanto prima. Ho inviato molte mail, per la ricerca di un lavoro, ad aziende, imprese, società, fondazioni, associazioni, studi professionali, gruppi bancari, ecc…, ma tutti, puntualmente, mi hanno detto “le faremo sapere…”, solo che, nel frattempo, la mia richiesta di aiuto per un lavoro finiva nel dimenticatoio. Ho anche spedito per lettera postale, ed inserito (alcuni anni fa, con aggiornamenti vari) nella sezione “Lavora con noi” di tanti siti web, il mio curriculum vitae, ma niente è successo. Quindi, ho deciso di inviare e-mail anche ad indirizzi che incontravo durante la ricerca, nel caso si presentasse una coincidenza di lavoro di chi leggeva. Certo ci vuole fortuna.

Non posso continuare a sperare, tanto di speranza non posso più vivere. Ho bisogno di una opportunità concreta. Esiste tanta indifferenza.

Pertanto, Le chiedo: è possibile sapere degli indirizzi e-mail di conoscenti/amici, suggerimenti, altro, (di Milano e/o Roma) a cui poter mandare il mio curriculum vitae?

Sono un padre di famiglia in difficoltà, potete aiutarmi?

Scusandomi per il disturbo e in attesa di una Sua risposta, Le mando i miei migliori saluti.

Buona giornata,

G. T.