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media, Politica Gennaio 27, 2011

DOMANDE

Singin' Berlusconi

Ieri mi ha contattato una gentile collega del Periódico de Catalunya, Barcelona. “Para este domingo” mi scrive “estamos haciendo un reportaje sobre la situación real de las mujeres en Italia”. Mi scrive anche: “Queremos hacer un texto sobre cómo vive y qué lecturas hace el movimiento feminista italiano de esta falocracia decadente y de esta invasión del espacio público de la “sexualidad depredadora y en serie”: vorremmo realizzare un servizio su come è vissuta e su che lettura dà il femminismo italiano di questa fallocrazia decadente e di questa invasione dello spazio pubblico della sessualità predatoria e seriale. Ed ecco le domande -ve le riporto già tradotte- che danno un’idea precisa di come siamo visti fuori dai confini nazionali, per chi ancora non lo sapesse. E poi dagli spagnoli -pardon, dai catalani- che in genere all’Italia vogliono piuttosto bene.

1) Il femminismo italiano come sta rispondendo alla situazione politica e giudiziaria che il paese sta attraversando? Il caso Ruby è sintomatico della situazione delle donne in Italia o della decadenza della politica maschile?

2) In questi giorni la stampa non fa che parlare della discriminazione patita dalle donne italiane, e dei passi indietro nello spazio pubblico (lavoro, politica, tv) nell’era Berlusconi. Sei d’accordo con queste analisi? Come si manifesta la libertà femminile in Italia?

3) Come si deve leggere il fenomeno delle veline e delle madri che consegnano le figlie a Berlusconi? Sono fatti episodici, o sintomi di qualcosa di più grande?

4) Che cosa dicono di tutto questo le donne politiche?

5) Come mai gli italiani sostengono con il voto questa fallocrazia, questa caricatura di leader populista che è Berlusconi?

6) Qual è l’alternativa proposta dall’opposizione?

7) L’agonia del berlusconismo sta permettendo a un’altra politica di prendere piede?

Le mie risposte contano molto meno. Intensa umiliazione. Neanche una class action per danni morali e materiali ormai basta più. Vorrei darmi fuoco davanti al Duomo, così magari sblocchiamo la situazione.

Politica, TEMPI MODERNI Ottobre 2, 2009

FATE COME LORO

la spiaggia di barceloneta

la spiaggia di barceloneta

Missione di due giorni a Barcelona, e pensavo questo: un viaggio-studio per tutti gli amministratori locali italiani, due passi sulla spiaggia di Barceloneta e Port Vell, chiedere ai colleghi locali com’è che quella sabbia -spiaggia pubblica- è così irrealmente pulita, com’è che quello che era un letamaio sono riusciti a farlo diventare un salotto magnifico; una camminata per il Barri Gotico e la Ciudad Vella, il grande centro storico qusi totalmente pedonalizzato, e chiedere com’è che hanno chiuso alle auto senza stare a sentire le lagne dei commercianti, che anzi sono molto sorridenti e gentili; dare un’occhiata alle strade senza cartacce, cicche di sigarette, deiezioni canine; osservare come il moderno e il postmoderno si integrano armoniosamente con l’antico; osservare gli arredi urbani, dai vecchi lampioni disegnati da Gaudì alla passeggiata sul mare, listoni di legno, docce e palme; mangiare in un chiringuito quasi sulla battigia, pulito ed elegante; vedere le fiumane di giovani da tutta Europa e dal mondo, e chiedere come si fa ad attirare lì la loro energia; due passi al Montjuic e al Parc de la Ciutadella, il verde curatissimo e accogliente. Eccetera. E stiamo parlando di una metropoli, non di una cittadina di provincia. Portarli lì e poi dirgli: vedete di fare uguale. E mandarli velocemente a casa, se non ci riescono. Ecco, ho pensato questo. Perchè loro ci sono riusciti e Milano, tanto per dirne una, capitale della moda e del design è un immondezzaio imbarazzante-Napoli non la nomino neppure-?

Intanto mi informerò con un Barcelonologo, per capire com’è andata.