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arianna censi

Donne e Uomini, Politica Giugno 6, 2011

CARO SINDACO GIULIANO

Caro Sindaco Giuliano -e anche cara città-,

con la composizione della squadra di governo si completa un percorso faticoso, entusiasmante e non privo di asperità e di conflitti -inevitabili, ma tutto sommato tenuti al minimo fisiologico- che ha richiesto quasi un anno di cammino: in prima fila i candidati alle primarie e poi il candidato sindaco, e dietro di loro un sacco di gente che il cambiamento l’ha fortissimamente voluto.

La città nuova in un certo senso c’è già. Cova nei desideri, e in quella che molte donne chiamano “politica prima” e che forse coincide con ciò che la sociologia definisce Big Society: un intreccio di relazioni alla base di un fare politico diretto nonostante le istituzioni e senza risorse pubbliche che per quasi un ventennio è stato tenuto lontano dal governo delle cose ma che ha comunque tenuto in piedi la città. Somiglia molto a quello che il femminismo ha saputo realizzare nell’ultimo mezzo secolo: senza risorse, senza rappresentanti elette, senza delegare a nessuno e anche senza violenza -quindi anche qui nonostante le istituzioni- le donne hanno cambiato faccia alla società e al paese.

Fare la giunta è prerogativa del sindaco, che deve poter mettere insieme la squadra in assoluta libertà, scegliendo gli interlocutori che ritiene. Non sarebbe strano se il dialogo con i partiti costituisse una parte significativa di questa interlocuzione. Ma solo una piccola parte di questa enorme ricchezza che abbiamo chiamato “politica prima” o Big Society ha occasione di passare dai partiti. Forse nemmeno quelle che chiamiamo associazioni possono rappresentarla adeguatamente. Il rischio è che pur avendo contato e contando così tanto, questa grande ricchezza resti sostanzialmente invisibile.

Le donne sono state e sono protagoniste di questa politica prima, strette in una rete di relazioni che ha “tenuto su” il tessuto civile, dalle mamme e maestre di via Rubattino che si sono fatte spontaneamente carico del destino dei piccoli rom sgomberati dal loro campo, alle libere pensatrici della Libreria delle donne, della Libera Università e di altri luoghi di pratica politica, a moltissime altre esperienze, note o microfisiche.

Caro Sindaco Giuliano, l’altro giorno come primo atto del tuo governo hai voluto aprire Palazzo Marino ai cittadini, per significare con un gesto simbolico che lì era la casa di tutti, e i cittadini si sono messi in fila accogliendo in migliaia il tuo invito. Tenere aperto questo passaggio tra il dentro e il fuori, tra la politica prima e la “politica seconda”, o politica della rappresentanza, potrebbe costituire la sfida più avvincente e più difficile, perché quel passaggio tende inerzialmente a chiudersi. Guardare, per la squadra che sta andando a comporre, e che vuoi per metà femminile, a donne della politica prima difficilmente rappresentabili dai partiti, potrebbe essere d’aiuto in questa direzione.

Donne, ad esempio -qui te ne “presenteremmo” alcune, anche se è verosimile che tu le conosca già- come Lucia Castellano, che dirige con umanità e grande competenza il carcere di Bollate; Marisa Guarneri, responsabile della Casa delle donne maltrattate di Milano, depositaria di una decennale esperienza sulla questione maschile della violenza sessuale e sui sex offender; Lorella Zanardo, il cui lavoro su Il corpo delle donne ha avviato un’amplissima discussione. E come Arianna Censi, donna di partito (Pd) ma in stretto e storico legame con le varie componenti del movimento delle donne di Milano, e solida di un’ottima esperienza amministrativa.

Certe che saprai intendere nel senso giusto questa “presentazione”, a cui potrebbe seguire, se lo riterrai, una feconda collaborazione politica.

Donne e Uomini, esperienze, Politica Maggio 18, 2011

COSE ARANCIONI

L’arancio è un bellissimo colore, è anche liturgico, come sappiamo, e la scelta non è casuale.

ARANCIO PER TUTTI In linea con quanto scrivevo ieri, c’era un umore della città che aspettava soltanto le parole per dirsi e rivelarsi. Lo dico soprattutto per chi legge da fuori: c’è un fermento reale, per le strade, nei negozi, una partecipazione intensissima alla campagna per il ballottaggio. Tutti guardano al 29 maggio -che è anche il giorno del mio compleanno, acc…- come al giorno della rinascita, della fuoruscita dal tunnel della tristezza, dell’inefficienza, delle solitudini. Vai in banca e agli sportelli ti dicono: “Ancora due settimane!”. Il messo del comune -maledetto- che arriva a portarmi una multa, la butta lì: “Ringrazi la sciura Moratti. E poi salutiamola”. Dov’erano, finora? C’erano, e soffrivano silenziosamente. Si deve dare un modo a questa gente di significare la sua partecipazione con un segno: sciarpe, magliette, camicie arancio, un drappo arancione alla finestra, un palloncino, qualcosa. L’idea potrebbe essere lanciata all’appuntamento di stasera al teatro Smeraldo.

CENTRODESTRA SUPERMACHO Anche per il fatto che abbiamo lottato tanto, Giuliano Pisapia ribadisce l’intenzione di mantenere la sua promessa di una squadra 50/50. In Consiglio non è andata benissimo. Il centrosinistra porta una decina di donne -complimenti a tutte, a proposito, in particolare a Mariagrazia Guida, Marilisa D’Amico, Paola Bocci, con cui c’è amicizia e condivisione, ma anche ad Anita Sonego, a Daniela Benelli, a Carmela Rozza, la  più votata, che giustamente manifesta esplicitamente a sua intenzione di protagonismo politico, e a tutte, e un abbraccio di incoraggiamento a quelle che non ce l’hanno fatta, Rosaria Iardino, Milly Moratti, e anche Barbara Ciabò di Fli, queen maker di Affittopoli), mentre il centrodestra elegge solo Mariolina Moioli: nessuna eletta nel Pdl, nessuna per la Lega, così come non ci sono donne nei tavoli Expo. Si conferma e si aggrava il paradosso Moratti, sindaca donna non-amica delle donne, con le quali non ha saputo stringere alcune legame, nemmeno difenderle dalle volgarità dei suoi sodali. E la sta pagando caramente. La maggioranza delle donne ha scelto Pisapia: sembra un paradosso, ma non lo è affatto. Meglio uomini come lui e come Stefano Boeri (bravo Stefano,  splendido exploit, quasi 13 mila preferenze, il più votato dopo Berlusconi), che si sono messi in ascolto e in legame con le donne, di una donna intrappolata nel potere maschile, con grande ed evidente infelicità a segnarle il viso, che si sente tanto più libera quanto più riesce a dimenticare e a far dimenticare di essere nata di sesso femminile, che in questo non vede un’opportunità ma un grave handicap. E’ in gran parte il vento della libertà femminile, e la bufera del 13 febbraio, questo vento del Nord.

ARIANNA! Qui avevamo lanciato la proposta di Arianna Censi vicesindaca, e dopo che l’idea ha fatto festosamente il giro delle donne di Milano, la riprendiamo. Arianna è perfetta per le ragioni che abbiamo già detto: ha legami storici con le donne di questa città, è giovane e baldanzosa, è un’ottima mediatrice, ed è già stata sindaca, quindi ha tutta l’esperienza amministrativa che fatalmente manca a Giuliano Pisapia. Sarebbe per lui una splendida compagna di viaggio, e un ulteriore segnale da parte sua di voler intensamente ascoltare quello che le donne hanno da dire.

S-VIP non c’è un segno dei tempi, rivelatore dello Zeitgeist, più interessante dell’insuccesso elettorale dei vari vip ingaggiati come specchietti per le allodole: da Ornella Vanoni a Gianni Rivera (ottime persone, per carità, ma evidentemente lì come acchiappavoti), ma anche Emma Bonino e Marco Pannella superstar (per non parlare del povero vecchio Silvio). Gli elettori chiedono serietà, sostanza e capacità di squadra. Anche l’idea del leader più o meno carismatico o showy (neologismo che mi invento sul momento, ma rende l’idea) è al tramonto. La società dello spettacolo sta finendo. Semplicità, autenticità di relazioni, back to the basic, ritorno a quello che conta davvero nella vita: è questo a contare, sempre di più.

p.s. Attendo con grande curiosità -e anche un po’ d’ansia- un’uscita di Silvio Berlusconi. Quasi mi manca: è da tanto che non sta zitto così a lungo. Mi aspetto una cosa delle sue, tipo: tutti in vacanza a spese mie, quest’anno.

p.p.s.: Quello che sta avvenendo a Milano è straordinario soprattutto perché dimostra che contro l’energia vera i soldi non possono nulla! Vale anche per la vita personale!

p.p.p.s.  Ma perché diamo ancora retta ai sondaggi? Imbrogliano o semplicemente non la imbroccano?

Donne e Uomini, Politica Marzo 15, 2011

UNA CHI? ARIANNA!

Il capogruppo Pd al comune Pierfrancesco Majorino annuncia su Affari Italiani che il vicesindaco a Milano (se vincerà il centrosinistra) sarà una donna. Una chi? Il sito lancia un sondaggio: Marilena Adamo, Arianna Cavicchioli, Milly Moratti, Carmela Rozza, Caterina Sarfatti, Francesca Zaizic.

A parte che alcune, lo so per certo, sono indisponibili, qui manca -almeno- un nome, che è proprio quello giusto: Arianna Censi.

Piddina, 40 e something, quindi ancora giovane ma non troppo, un’importante esperienza di sindaca + molte altre già alle spalle, molto legata al movimento delle donne di Milano e della Lombardia, amica di tutte, ottima mediatrice, e anche simpatica. Praticamente perfetta. Garantisco per lei!

Care amiche milanesi, la vicesindaca (e un buon pezzo della squadra) decidiamocela noi. Gli uomini facciano un passo indietro.

Incoraggiamo Arianna Censi e sosteniamo il suo nome!

Fate girare!