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ambiente, bellezza, economics, Politica Ottobre 22, 2013

Ricompriamoci Budelli! (l’appello qui)

l’isola di Budelli, arcipelago della Maddalena, recentemente acquistata
da un magnate australiano

L’hashtag è #outletitalia. Un Paese in svendita, un sacco di buoni affari.

Per esempio l’isola di Budelli, quella con la fantasmagorica spiaggia rosa, arcipelago della Maddalena. Passata all’asta da un privato fallito a un altro privato, un signore neozelandese –fortunatamente, a quanto si dice, ambientalista- che se l’è aggiudicata per neanche 3 milioni di euro. Più o meno quanto un superattico in centro Milano o Roma. Prezzo al mq € 1.80, meno di un kg di mele. Se il nostro governo non eserciterà la prelazione, Budelli sarà sua.

Per esempio Palazzo Orlandi, casa di Giuseppe Verdi a Busseto, Parma. Piena, oltretutto, di cimeli di Arturo Toscanini. Vendita gestita da Héra, che ha ottimi clienti in Russia e in Cina.

Per esempio l’isola di San Clemente, Laguna veneta, già acquisita dal gruppo turco Permak per farci uno dei più lussuosi resort d’Europa. E via svendendo (oltre ai molti storici brand italiani, come si sa).

Uno dice: d’accordo, sarà triste, ma sempre meglio che vedere quei beni in rovina. Negli scantinati di molti musei sono accatastate ad ammuffire opere di valore inestimabile. Guarda Pompei. Guarda i Bronzi sdraiati da tre anni in una sala del Consiglio regionale di Reggio.

Ma in prospettiva quanto ci costerà lasciarci “depredare”? Qual è il prezzo in termini di scoramento e di sfiducia per questa resa? Quanto ci renderebbe, invece, tenerci orgogliosamente le nostre meraviglie e farne il cuore pulsante della ripresa?

Perché per noi la strada da percorrere è questa. Altre non ne ce n’è.

Qui un appello al Presidente del Parco della Maddalena perché eserciti il diritto di prelazione -che scade fra un paio di mesi- e ricompri l’isola di Budelli. Sottoscriviamolo!

 

Politica, TEMPI MODERNI Febbraio 12, 2012

Triennale Milano: politica vecchia e politica nuova

la triennale di milano

Cos’è la “politica vecchia”, e cos’è la “politica nuova”?

Per il sindaco di Milano Giuliano Pisapia sarebbe “politica vecchia” interferire con la scelta “autonoma” del cda della Triennale, prestigioso ente culturale milanese, che ha nominato presidente Claudio De Albertis, già presidente di Assimpredil, l’associazione dei costruttori. Il Re del Cemento, che è la malattia più seria del nostro territorio.

Per me “politica vecchia” è invece una nomina che non tiene affatto conto del merito e delle competenze, e non si capisce allora che cosa tenga in conto, e viene perciò da pensare male.

Ma c’è anche il fatto che De Albertis è titolare dell’impresa che sta realizzando il contestatissimo parcheggio in piazza Sant’Ambrogio, scempio che non preoccupa solo i residenti, ma viene guardato con orrore anche dal resto del mondo, che parla di “assedio” della basilica:

http://www.europeanhistories.com/santambrogio-under-siege

A mio parere, infine, è “politica vecchissima” trattare l’arte e la cultura e la bellezza, compresa la bellezza naturale, come “sovrastruttura” e in qualche caso come merce di scambio, in linea con chi scelleratamente pensa che “la cultura non si mangia”.

E invece la cultura si mangia eccome. La cultura, le bellezze artistiche e naturali potrebbero essere il pane, e non solo le rose, per il nostro Paese. E sorprende molto che la nuova nuovissima giunta milanese questo lungimirante nuovo, questo possibile nuovo Rinascimento non l’abbia al centro delle sue politiche, ancora troppo sensibile alle ragioni di chi pensa al territorio in termini di superfici edificabili e cubature.

Perciò sottoscrivo senza esitazioni e vi invito a sottoscrivere l’appello di un gruppo di intellettuali che trovate qui:

http://www.petizionionline.it/petizione/appello-al-sindaco-di-milano-per-la-nomina-del-presidente-della-triennale-di-milano/6318

E in attesa di sentire una parola dal sindaco, che questa nomina inopportuna può bloccarla -è nei suoi poteri-, ringrazio l’assessore Boeri per essere stato l’unico a porre con forza la questione in giunta, testimone solitario di questo nuovo che fa fatica ad affermarsi contro una vecchia politica che nella giunta arancione resta, ahinoi, piuttosto ben rappresentata.

Politica, TEMPI MODERNI Maggio 12, 2011

FATEMI UN PIACERE PERSONALE

Amiche e amici, vi tengo compagnia come posso, ogni giorno siamo qui a discutere insieme, anche la sera, il sabato, la domenica, le feste comandate e in piena estate. Potreste ricambiarmi con un favore personale?

Andate a votare. A Milano, Torino, Bologna, Napoli, Cosenza, ecc.: andateci.

Massimo rispetto per l’astensione, ci sono circostanze in cui è la cosa giusta. Ma questa volta non lo sarebbe. Frugate nel cassetto del comodino -io lo tengo nella credenza-,  tirate fuori il certificato elettorale, verificate la scadenza della carta di identità, e andateci, domenica o lunedì mattina. E vi dirò di più: fate in modo che il vostro voto sia un supervoto, indicate anche una candidata o un candidatoscrivendo il suo nome in corrispondenza della lista che scegliete. Voi sapete che alle politiche non si può scegliere, le liste sono bloccate, non perdiamo l’abitudine a farlo anche quando si può. La persona giusta conta forse più del partito giusto.

Non ne potete più della politica, vediamo tutti cose stomachevoli, ma ne vedremo anche di più se riununciamo alla piccola ed enorme prerogativa di scegliere. La vostra passione politica è sfibrata, appannata, infiacchita, sopita. Ma c’è: una delle nostre pregevoli caratteristiche di italiani è una grande attenzione a quello che capita politicamente, forse con una discutibile propensione alla rissosità. ma siamo animali a sangue politicamente caldo.

Andate a votare, perciò. E anzi, vi chiedo di più: datevi in questi due giorni l’obiettivo di convincerne almeno un altro, oltre a voi stessi. E farete il capolavoro se riuscirete a convincerlo a votare dalla parte giusta (se no lasciate stare, grazie).

E qual è la parte giusta? Io non lo dirò oltre, l’ho detto in abbondanza, e quel minimo di par condicio la devo pur rispettare. Se proprio non vi sovviene e vi interessa saperlo, fatevi un giretto in questo blog. Io so dove ci sono persone oneste, generose, capaci, in spirito di servizio, che non vogliono trarre un profitto personale dalla loro elezione, che non avrebbero nessuna ragione di prendersi questa rogna, perché la loro vita è già piena, la loro professione è già avviata… eppure lo fanno. Ne indicherò una.

Andate a votare, amiche e amici. Facciamo insieme questa parte significativa del nostro mestiere di cittadini,

Ne vale quasi sempre la pena. Ma stavolta di più.