cocaina-1

Mi ha molto colpito quello che ha scritto una lettrice qui, nel blog, dopo lo scossone di Dubai: che le sorti dell’economia globale sono in mano a dei cocainomani -giocatori d’azzardo, aggiungo io-. E non solo dell’economia, temo. Ieri a Milano un ingegnere aerospaziale è stato deferito alla prefettura dopo essere stato beccato in corso Como a Milano mentre sniffava in macchina con un amico. Milano è tra le città più incocainate del mondo. Farsi di coca un tanto al dì è una cosa normale.

La classe dirigente si stra-fa alla grande. Il che per le nostre sorti è senz’altro più preoccupante di quello che fa o stra-fa a letto. Ragionevolmente, nessuno di noi affiderebbe il suo condominio a un giocatore di poker che sniffa. Non gli presteremmo nemmeno la macchina. Bene: a quanto pare il Paese è nelle mani di strafattoni.

Liberissimi tutti di farsi e strafarsi di qualunque cosa. Trielina compresa. Ma poi non pretendessero posizioni di potere e di responsabilità. E invece no, santa ingenuità. La coca è perfettamente compatibile -anzi, una dotazione indispensabile- con un certo modo, forse il modo prevalente di pensare il potere. Il potere oggi ha bisogno di coca. Senza, non ce la fa.

  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •