Donne in vendita al mercato di Mosul

Da molti mesi veniamo raggiunte da tremende notizie sulla sorte di donne e bambine yazide, stuprate e vendute come schiave sessuali ai guerrieri islamisti, per i quali violare le infedeli è un atto gradito a Dio.

Circola anche un tariffario nei mercati siriani e iracheni: per le donne tra i 40 e i 50 anni si chiedono 50 mila dinari. 75 mila dinari per quelle tra i 30 e i 40 anni. Per una donna tra i 20 e i 30 anni, il prezzo è di 100 mila dinari, 150 mila dinari se è una ragazza tra i 10 e i 20 anni e 200 mila se è una bambina dai 9 anni in giù.

Quelle donne e bambine vivono a tre ore d’aereo da qui, e personalmente non ci dormo la notte.

Eppure l’altro giorno ho preferito non sottoscrivere una petizione di Telefono Rosa dove si dice:

Chiediamo all’Alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini e ai ministri degli esteri di tutti i paesi membri di rivolgere al segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon, al Consiglio per i diritti umani dell’ONU e al Consiglio di sicurezza dell’ONU un pubblico appello affinché intervengano a sostegno del popolo yazida contro quello che è un genocidio, un vero e proprio stupro di guerra, un crimine contro l’umanità. Un “Ci dispiace” non ci basta”.

So che alcune amiche di Telefono Rosa non sono state contente della mia non-firma, per quel poco che conta, ma: 1. non amo il business delle petizioni online.2. all’obiezione: meglio una petizione che niente, rispondo no, meglio niente. Bisogna che ci guardiamo bene dentro, a questo niente, che lo interroghiamo senza metterci l’anima in pace, senza allontanarlo da noi con una firma.

Quindi mi faccio la domanda, e la faccio a tutte: perché tanta indifferenza per la sorte di quelle donne? Non è così, qualcuna potrebbe obiettare: nel web ci sono petizioni, prese di posizione, etc. Ma è innegabile che si tratti di voci isolate, flebili e inefficaci.

Provo a ipotizzare qualche risposta:

• perché non crediamo che stia davvero capitando, è una bufala

• perché, se sta capitando, è troppo lontano da noi, e non riusciamo ad empatizzare con donne che ci sembrano tanto diverse da noi

• perché a noi una cosa del genere non potrebbe mai succedere

• perché preferiamo non pensarci, è troppo orribile

perché occuparcene sarebbe dis-empowering, significherebbe in qualche modo riprecipitare in quella miseria e indebolirci tutte

• perché qualunque cosa noi facciamo, non servirebbe a niente

• perché siamo già sufficientemente oppresse dai nostri problemi

• perché non riteniamo sia prioritariamente compito delle donne occuparsi del destino di quelle donne

• perché non pensiamo di poterci sostituire ad altre nel loro percorso di liberazione: tocca a loro trovare la strada

• perché Isis è frutto degli errori dell’Occidente, meno interveniamo e meglio è

• perché proprio non ci importa nulla, se la vedessero loro

 

Lascio aperta a voi la serie delle risposte.

(qui alcune informazioni essenziali sulla religione Yazida)

 

 

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