Su questa cosa del Belgio che da un anno e mezzo è senza governo e tutto va alla grande, economia, Pil, mentre intorno tutto minaccia di crollare, c’è davvero poco da scherzare. Il caso andrebbe studiato attentamente, “la nave va senza nocchiero“, scrive oggi Luigi Offeddu sul Corriere. Può dipendere da una serie di contingenze fortunate, ma può anche essere che lì si stia delineando qualcosa, un modo per organizzare la convivenza civile e per governare il bene comune che fa a meno delle “solite” istituzioni e dei “soliti” leader. Visto fa un paese in cui il governo c’è e anzi è sovrabbondante ma le cose vanno a rotoli, be’, fa una grande impressione.

Quanto poi al nostro governo sovrabbondante e alle enormi spese della politica: quello che si vorrebbe vedere non è semplicemente un taglio netto per accontentare noi indignados. Quello che si vorrebbe vedere è l’assunzione convinta del principio che non si deve volere fare politica per arricchirsi o per fare business, chiavi di quasi tutti gli accessi negli ultimi anni, ma in assoluto spirito di servizio e di amore per il bene comune. Con gesti di testimonianza chiari e inequivocabili, e senza cercare subito il modo di gabbare il santo.

Io per esempio, se fossi deputata, in attesa di provvedimenti generali, dichiarerei da subito l’autodecurtazione del mio compenso, restituendone una metà a iniziative di aiuto e di buona volontà.
Aggiungo questo agghiacciante grafico:

si noti dove si collocano gli stipendi dei parlamentari italiani rispetto al Pil pro capite e rispetto agli stipendi di altri parlamentari europei.

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