l’Hitler in ginocchio di Cattelan

 

Da qualche giorno la rete è intasata da discorsi di Hitler. Non so da dove li vadano a pescare, se da “Mein Kampf” o cosa. Non si tratta di spamming o di propaganda neo-hitleriana: è gente di sinistra che citando Hitler intende dare dimostrazione del fatto che Grillo è senza dubbio un suo epigone.

Il primo risultato è che ci sono discorsi di Hitler dappertutto, e questo è un male in sé. Ma la cosa impressionante e scellerata è che chi cita Hitler a proposito del Movimento 5 stelle, sta attivamente desiderando e auspicando che il Movimento 5 Stelle vada in quella direzione. Incredibile.

Etty Hillesum ci ha ampiamente spiegato, e a prezzo della sua stessa vita, che un pezzetto di Hitler ce lo portiamo dentro tutti (leggete l’edizione integrale del suo “Diario”, finalmente disponibile da Adelphi): si tratta di minimizzarlo, confidando nel fatto che il male non può mai essere assoluto, ed è questa la sua rabbia, si tratta di dare spazio al bene, e di “aiutare Dio” che ha casa in noi e negli altri.

Aiutiamo Dio, allora, e facciamo in modo di massimizzare il bene che c’è in tutti e ovunque, e ce n’è molto nel Movimento 5 Stelle. E non divertiamoci a spingere verso il peggio, perché è un gioco violento e pericoloso.

In un incontro ieri alla Libreria delle Donne di Milano, qualcuna ha parlato della situazione politica usando la metafora domestica e femminile della “pentola che bolle”. Ecco: in questa pentola ognun* di noi ci metta a cuocere il meglio che ha in dispensa, portando tutte le cose buone di cui dispone e offrendole alla comunità.

E basta con queste orribili sciocchezze.

Re-incateniamo Hitler.

Restiamo umani.

 

 

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