Ne è valsa la pena, mi dicevo ieri, e vorrei dirlo anche alle tante scettiche, ancora convinte che non sia valsa la pena di battagliare perché ci fossero più donne nelle istituzioni rappresentative. Sempre tenendo a mente che quella è e rimane solo una delle cose da fare, ma che comunque andava fatta.

Per esempio la Presidente della Camera Laura Boldrini, che impone ai primi posti in agenda il tema della violenza sessista e del femminicidio, urgenza subito raccolta dalla ministra Josefa Idem che pensa all’istituzione di una task force; vederla fare tante altre cose buone, pur nei limiti del suo ruolo; insomma, una come noi, finalmente, che approfitta del suo ruolo istituzionale per dire e fare tante cose che diremmo e faremmo noi, e senza necessità di autorizzazione maschile, pienamente protagonista della sua avventura politica.

Se è consentito, Laura, un abbraccio per quello che ti è capitato in rete. Si parva licet, qualcosa abbiamo visto anche da queste parti. Violenza, minacce, insulti e disprezzo sono un’esperienza abituale per noi blogger.

Laura Boldrini viene colpita perché esercita in modo autonomo e con mano ferma la sua autorità femminile, autorità che eccede il ruolo di potere che le è stato conferito. Perché Laura è forte e libera non nonostante il suo essere donna, ma proprio per il fatto che lo è. Perché il suo essere donna è reso ancora più evidente dalla sua bellezza, che lei non mortifica e non nasconde. Questo insieme –autonomia, forza e bellezza, attributi della madre– può risultare insopportabile per i più fragili tra gli uomini, che ricorrono all’arma del disprezzo, come i bambini maschi che in un momento preciso della loro evoluzione, si stringono nel patto contro “le femmine” (l’ontogenesi che ricapitola la filogenesi).

Non è un caso, voglio dire, che questo capiti proprio a lei.

Forza Laura, siamo accanto a te.

 

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