Il bubbone delle veline “politiche” è esploso. Bene. L’ha fatto esplodere proprio la moglie del Presidente del Consiglio dei Ministri, il che pare una pochade, e invece è tutto vero. E Dio la benedica per questo. Quello che è capitato ha dimostrato che perfino una moglie di presidente del consiglio può più della politica tutta quanta insieme. Bene.

Abbiamo definitivamente capito che la politica e lo show sono settori contigui ed equivalenti: il che la dice lunga sul potere dello spettacolo o sullo scadimento della politica -vedete voi-. Questo è particolarmente vero nel nostro paese, dove il presidente del Consiglio controlla una parte cospicua dell’informazione, ma forse la cosa vale per la politica di tutto il mondo. Ok. Io ne deduco soprattutto che la politica è al suo scadimento definitivo: lo sapevo già, ma la prova è lampante. Perfetto.

Mi dico però: e i velini? E quella schiera di giovani portaborse maschi, trophy young, figli, nipoti, e figli degli amici, generi, cognati e via dicendo, cooptati nella politica dove, salvo eccezioni, non disturberanno affatto il manovratore, al quale dovranno mostrare gratitudine imperitura? Perché non parlare anche di costoro -l’altra faccia della cooptazione familistica e antimeritocratica-, a cui peraltro non viene nemmeno richiesto, o almeno non prioritariamente, di essere bellini?

Insomma, che cosa si dovrebbe fare? Garantire pari opportunità allo scandalo, parlare anche di questi maschietti arrampicatori e mediocri, oppure trarre un giudizio definitivo sulla nostra politica rappresentativa e voltarsi da un’altra parte e investire diversamente le proprie energie per vedere se si riesce a inventare qualcosa di meglio, fiduciosi nel fatto che quando il peggio dà il suo peggio vuol dire che è agli sgoccioli, e siamo semplicemente al colpo di coda? Io propendo per il secondo orientamento.

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