E così l’ad di Volkswagen Martin Winterkorn se ne va con una sessantina di milioni più frattaglie.

L’azienda sostiene che Winterkorn non sapeva dell’imbroglio e anzi lo ringrazia «per il suo elevato contributo» al gruppo, i cui ricavi sono quasi raddoppiati durante la sua guida. Lui però si è eroicamente assunto «la responsabilità delle irregolarità emerse riguardanti i motori diesel».

Capita spesso che gli ad vengano salutati con superliquidazioni anche quando hanno fatto danni, e magari un sacco di gente ci ha rimesso il posto di lavoro. Spesso si tratta di un premio per aver fatto diligentemente il lavoro sporco, o di un compenso per tener loro la bocca cucita su qualche, diciamo, irregolarità.

Dal punto di vista pedagogico, il messaggio è devastante. Anzi, demoniaco.

Il Male –nel caso Volkswagen la salute del pianeta e di chi lo abita- viene premiato con abbondante stercus diaboli. E chi prova invece a fare Bene sempre a lottare con il centesimo.

Può essere che questa sia la strada per guadagnarsi il Regno dei Cieli, e che gli ex ad stramilionari se la vedranno con le fiamme dell’inferno. La remuneratività del Male potrebbe avere una sua paradossale forza simbolica.

Ma qui sulla nostra povera Terra è dura da mandare giù.

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