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A Novara la legge proibisce di indossare abiti che impediscano l’identificazione. La signora Amel, 26 anni, imbozzolata nel suo velo integrale, ha dovuto pagare 500 euro di multa. Ora suo marito ha pensato di risolvere la questione in questo modo: se la signora non potrà andare in giro con il velo, ebbene, non andrà in giro affatto. Se ne starà chiusa in casa, giorno e notte, perché questa è la legge di Dio. Magnifico.

Tra la legge degli uomini e la legge di Dio c’è una donna in carne e ossa. La partita si gioca sul suo corpo e sulla sua vita. Ora, Dio non lo possiamo interpellare. La sua legge la possiamo solo interpretare. E il marito della signora, tunisino integralista, la interpreta in questo modo, non c’è verso. Ma con la legge degli uomini si può interloquire. E allora al sindaco di Novara, il leghista Massimo Giordano, chiedo: come pensa di risolvere la questione? Che effetto le fa che in conseguenza di una legge da lui voluta una donna non potrà più uscire di casa? Denuncerà il marito per sequestro di persona? Ma la signora dirà che è lei a voler restare a casa.

Domandarsi quali saranno le conseguenze della legge sulla vita delle persone, soprattutto di quelle più deboli, non è compito prioritario per un amministratore? O lui sarà contento così, fiero del suo rigore, e continuerà a dormire sonni tranquilli, senza porsi il problema di quella povera ragazza all’ergastolo, che dovrà incolpevolmente condurre la sua vita tra camera e cucina? Come pensa di uscirne?

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