Qui di acqua abbiamo parlato tante volte, e in particolare del caro-acqua e delle speculazioni su questo bene primario che dovrebbe essere sottratto al mercato e amministrato con ben altri criteri. Vi sottopongo al riguardo una lettera indirizzata al presidente Barack Obama che ha già raccolto numerose adesioni, tra cui quelle di Rita Levi Montalcini, Ermanno Olmi, Silvio Garattini, Dario Fo, Renato Mannheimer, Fulvio Scaparro, Vittorio Gregotti, Lea Melandri, Gad Lerner, e un’infinità di altri cittadini illustri e no (me compresa) e associazioni, e che gli sarà consegnata in occasione della sua imminente partecipazione al G8.


Signor Presidente,

nei giorni del G8 Lei giocherà un ruolo determinante e lo sarà ancora di più per quanto riguarda i mutamenti climatici, noi pensiamo che questa sia una occasione per porLe una questione che riteniamo fondamentale per l’umanità: l’acqua
Signor Presidente, la sua elezione ha suscitato nel mondo molte aspettative.
E’ stato visto come un leader capace di dire al proprio paese e al mondo intero che dai terribili problemi del pianeta si esce solo tutti assieme.
Ne siamo convinti. In particolare noi, che riteniamo l’accesso all’acqua un diritto umano negato ad 1,2 miliardi di persone.
Siamo convinti che il grande problema sarà la Crisi Mondiale dell’Acqua così come l’ha dichiarata l’ONU nel 2006 e che la sua mercificazione universale in atto, avrà effetti devastanti sulla vita di miliardi di persone.
Acqua e mercato dell’acqua, sono un passaggio epocale, che disegnerà nuove geografie dell’esclusione e dei conflitti.
Nei prossimi decenni se non vi si porrà rimedio, metà della popolazione mondiale non avrà accesso all’acqua potabile e metà della domanda d’acqua resterà senza risposta e per queste ragioni 200 – 300 milioni di persone si sposteranno nel mondo, il prezzo degli alimenti salirà vertiginosamente e ci saranno guerre più terribili di quelle del petrolio.
In questo scenario la politica delega al mercato azionario il governo di questo bene, lo stesso mercato che ha portato il suo paese e il mondo intero alla crisi economica.
Lei ha ridato alla politica il senso degli interessi generali, ha parlato di sanità pubblica come di un bene comune e inaugurato l’era nella quale ai contrasti si risponde con il parliamone….
Ecco noi vorremmo sottoporLe proprio sull’acqua, quattro ordini di problemi molto semplici:
− alle soglie del XXI secolo le istituzioni internazionali si rifiutano ancora di dichiarare l’acqua un diritto umano inalienabile e il suo paese gli USA è tra i più decisi sostenitori di tale rifiuto;
− le linee guida della politica mondiale dell’acqua vengono definite ogni tre anni dal Forum Mondiale dell’Acqua, una sede privata, retta dalle grandi multinazionali;
l’acqua è mercificata, venduta e quotata in borsa, in tutti i nei suoi usi più indispensabili;
− nei negoziati sui cambiamenti climatici la crisi dell’acqua è del tutto ignorata, considerata un bene economico e la priorità nei suoi usi, va alla produzione energetica.
Quattro semplici richieste Signor Presidente, che rivolgiamo a Lei, perché da Lei pensiamo che il “parliamone” voglia dire ascoltare, affrontare e rispondere ai problemi anche quando non vengono dai potenti.
Per noi le risposte sono scontate, nell’ordine naturale delle cose:
– l’acqua è un diritto umano,
– l’acqua non è una merce ma un bene comune,
– l’acqua deve essere governata, da istituzioni legittime come l’ONU a cui va restituita autorità,
– l’acqua deve essere inscritta nell’agenda di Copenaghen sui mutamenti climatici.
Non conosciamo il Suo pensiero in merito, ci auguriamo lo posa condividere per il bene dell’umanità.
Le chiediamo una risposta, come segno che anche per i movimenti sociali, la società civile e la cultura è iniziata un’era di cambiamenti nei rapporti con la politica.

per adesioni: segreteria@contrattoacqua.it