Nel suo nuovo libro “Una nuova cultura dell’energia – Al di là di Oriente e Occidente” (Bollati Boringhieri), Luce Irigaray, filosofa, psicoanalista e madre del femminismo della differenza pone una domanda radicale: che cosa fare della nostra energia, anzi, dell’energia che siamo? Come portare a compimento la nostra umanità?

Oltre a essere psicoanalista, da anni Irigaray pratica  intensamente yoga: Occidente e Oriente, dunque. A legare queste due esperienze, il fatto “che entrambe hanno a che fare con un’energia che devono liberare, far circolare, imparare a coltivare”. L’anima non è altro che una riserva di energia e di respiro che non spendiamo per le necessità immediate. Ed è grazie a questa riserva che possiamo diventare pienamente umani.

E’ quanto all’utilizzazione di questa riserva o anima che Oriente e Occidente si differenziano: se per noi del West la perfezione umana coincide con la totalità dei discorsi (Hegel), a Est l’assoluto è nel silenzio. Ma si tratta di una differenza solo apparente, dice Irigaray: perché anche la parola quando è autentica si radica nel silenzio “in cui mi ritrovo raccogliendo tutto ciò che sono” e mi permette di essere realmente “presente in quello che dico”.

Lo scambio vero tra esseri umani è fatto di queste parole radicate nel silenzio, specie in un’epoca multiculturale com’è la nostra, in cui “la capacità di non limitarci al nostro linguaggio è il primo gesto di ospitalità nei confronti dell’altro”.

E’ in quel silenzio che io posso percepire l’altro a livello del “respiro, dell’anima o dello spirito che animano quel corpo… una sorta di estasi che mi strappa a me stesso”, che ingenera quel desiderio, anche sessuale, capace di produrre un’energia che nessun eccitante chimico potrebbe fornirci. Proprio per questo la differenza tra i sessi “è uno dei principali valori universali da preservare e coltivare”, fonte “rinnovabile” di energia naturale, utile alla vitalità individuale sociale.

Anche lo sguardo, la carezza e il gesto superano l’opposizione tra parola e silenzio -e tra Est e Ovest-: ricordate la memorabile performance muta di Marina Abramovic, The Artist Is Present?

Sta proprio nella cultura e nella coltivazione del respiro, del desiderio e dell’amore tra le donne e gli uomini, e tra noi e qualsiasi altro, quel ponte tra Oriente e Occidente che ci fa entrare in una altra epoca dell’evoluzione e genera una nuova umanità.

luce irigaray