Ora basta. Il fatto che la gran parte delle violenze sulle donne avviene nel chiuso delle case, a opera di mariti e fidanzati, non può essere un alibi per non considerare con il massimo allarme la violenza che avviene fuori dalle case, nelle strade, nelle metropolitane, nei sottopassaggi, nelle stazioni, a opera di maschi brutali portatori di una cultura ferocemente predatoria sulle donne. La political correctness e la retorica dell’accoglienza non possono esercitarsi sulla carne femminile. Esistono culture peggiori di altre, e si deve poter dire: il livello di misoginia è un indicatore primario.
Che questi maschi violenti siano severissimamente puniti -anche a monito dei violenti domestici-, che si aumentino a dismisura le pene, che vengano processati e condannati con rito direttissimo, che vengano espulsi dal nostro territorio appena possibile e segnalati come indesiderabili al resto d’Europa.
Che si proceda con tutta la necessaria durezza nei loro riguardi, e da subito.