Ammiro le piante. Loro sì che sanno quello che devono fare, e precisamente come e quando lo devono fare. Ammiro quelle gemmette che, freddo o non freddo, regolandosi sulla luce, sbucano quando devono sbucare e si mettono al lavoro. Ci vorrebbe un po’ della loro sicurezza, alla ripresa d’anno: sì, so precisamente come vi sentite, gonfi, vagamente nauseati, preferibilmente semi-influenzati, quel filo di depressione che stringe il diaframma, la rata del condominio che vi aspetta, neanche mezza idea per l’anno nuovo, il corpo-anima acciaccato, e di fronte un’ardua salita su cui inerpicarsi. E neanche un po’ di voglia di shopping. A proposito: grazie al ministro Tremonti che ha atteso la fine delle feste per assestarci una nuova botta nella nuca. Ci dica come possiamo collaborare alla ripresa: a sua disposizione.

Vorrei essere un’ortensia, stamattina, tutta gemmata e dritta all’obiettivo, senza incertezze, fiduciosa nella provvidenza. Proverò a fare come lei: ridurre i pensieri al minimo, abbassare i livelli vitali, ridimensionare le pretese. Mangiare poco o nulla. Bere. Respirare. Saper tranquillamente vegetare (oddio, magari un’aspirinetta…). Verrà, come per lei, il momento dello slancio.