Quando una situazione è logora, comincia l’attesa spasmodica del nuovo e si volge lo sguardo verso il non ancora visto. Il nuovo non è necessariamente moderno, può starsene annidato in qualcosa che abbiamo con noi già da molto tempo e che abbiamo dimenticato di avere. Ad esempio nel fondo pulsante di una parola quotidiana sclerotizzata dall’abuso -io nelle parole cerco e trovo molto -.

Tante volte restiamo imprigionati in un modo vecchio di cercare il nuovo, confondendolo con il progresso, con il movimento di quelle che riteniamo essere le forze del progresso. Ma il nuovo non si fa trovare sulla strada che crediamo, la sua nascita è sempre sorprendente. Non sai mai da dove arriverà, e accompagnato da che cosa. Quando si sente che il momento è propizio alla nascita del nuovo, la cosa migliore è rinnovare se stessi, fare pulizia dentro di sé per essere pronti ad accoglierlo, sgombrare la mente e il cuore da ogni forma di pregiudizio, disporsi in uno stato di attenzione fiduciosa e quieta. Si deve essere attenti e passivi, cioè capaci di patire. Si deve fare quel tanto di silenzio -non vi sentite assediati ogni giorno da news rumorose che ostacolano la nascita?- che ci permetta l’ascolto.

Spesso il problema è essere capaci di non resistere al nuovo, non opporgli una nostra idea del nuovo alla quale il nuovo vero non è aderente. Tanti, per esempio, si attendono un nostro Obama. Ma non è affatto detto che per noi le cose andranno in questo modo. Tu guardi in una direzione, e il nuovo ti prende di sorpresa e alle spalle.

Si tratta di far nascere quello che chiede di nascere dentro di noi, di sgombrargli la strada, di farlo essere, e tutto verrà di conseguenza. Le donne non fanno nulla perché il loro bambino venga al mondo: dicono sì all’inizio, e poi semplicemente attendono, e la cosa migliore è cercare di far nascere loro stesse, in questa attesa. Si deve imparare da loro.

Non si tratta di fare comitati, o di lottare, o di agitarsi, Si tratta di farsi da subito ambiente del nuovo, e il nuovo ne sarà attratto e sedotto, e arriverà.