Cari amici del centrosud, nevica sul centronord. Neve che attacca, e ne avremo fino a domani. Quello che mi ha svegliato è stato il silenzio. Il silenzio nevoso ha una sua particolare qualità. Anche Milano sembra un villaggio, privata dei suoi suoni e dei suoi frastuoni. Le voci rimbalzano, più vive e tonde.

Il mio alloro è piegato dalla coltre, ma non credo gli faccia male. Sembra che stia riposando. Un sonnellino se lo merita, visto che tra poco avrà molto da lavorare. Avremo tutti molto da lavorare, per tirarci fuori dalla neve e dal resto. Ma tutto questo bianco, cielo bianco, terra bianca, lo prendo come un buon auspicio. Tabula rasa, e si ricomincia, e vedrete che ci verranno buone idee.

Il buon anno ve lo auguro soprattutto oggi, in questa luce morbida e promettente. L’augurio è di cercare di stare vicini a voi stessi, perché è lì che troverete il meglio, per voi e per tutti. In qualche punto di voi c’è qualcosa che si avvicina molto alla verità di tutto, di voi e del mondo. Ma a volte c’è troppo chiasso per sentirsi. Ascoltate il silenzio della neve, amici del centronord, o immaginatelo, amici del centrosud, dove gli alberi sono già pieni di gemme, e replicatelo quando potete, almeno una volta al giorno (preghiera, o meditazione, o qualunque canto interiore). Così potrete ascoltare il suono della vostra sorgente, che è sempre viva.

Un po’ di brodo caldo, se possibile. Ed evitate di mettervi in viaggio, oggi e domani.