Ieri sera ad Annozero, c’è anche Nadia Macrì. Come si sa, la giovane donna ha rivelato di essere stata pagata dal premier per svariati rapporti sessuali. Qualcuno, sia pure con garbo, e sempre chiamandola “signora”, allude al fatto che è una prostituta. Sul megascreen lei sobbalza, sinceramente indignata. L’interlocutore corregge: “… scusi, escort”.

E’ interessante questa differenza,  perché pur sempre di prostituzione -sesso in cambio di denaro- si tratta. Ma la ragazza la sentiva profondamente, intimamente, convintamente. Provo a decodificarla.

La prostituta è una sfigata, la escort una vincente. La prostituta in genere ha un pappone, la escort un agente. Se fai la prostituta fai quello e basta, il lavoro di escort invece può abbinarsi a qualcos’altro: ospitate in discoteca, incursioni in tv ecc., Quella di prostituta è una condizione perenne, uno stigma che non ti leverai mai, quella di escort è una variazione nello showbitz, un passaggio, una cosa temporanea, poi puoi “farti una famiglia, avere dei bambini” o piazzarti molto bene in carriera, in tv, o anche in politica. Nessuno augurerebbe alla propria figlia di fare la prostituta, ma un giro da escort si può fare: la mamma di Macrì dice che le dà “un po’ fastidio”, ma niente di più. E poi, certo, la prostituta va con tutti, la escort è solo per ricchi e famosi.

Continuate voi…

nadia macrì