Sto parlando al telefono con un deputato (o con una deputata, non ne dirò il nome né il sesso) di un grande partito (anche qui, omissis) di uno dei due grandi schieramenti (idem). Ho bisogno di qualche chiarimento su alcuni punti di programma. Alla mia seconda domanda, clic. La comunicazione si interrompe. Ho proprio la sensazione che mi abbia appeso il telefono in faccia. Non perché io sia stata sgarbata, tutt’altro. La ma sensazione è che il deputato/a in questione non sapesse nulla di quel punto di programma, punto forse complesso ma molto significativo. Richiamo, e mi risponde l’addetta stampa che con la massima cortesia mi informa del fatto che il deputato/a è stata improvvisamente chiamato/a in una riunione. Alle sette di sera. “Sa, sono giorni un po’ così”. Io però dovrei completare la  conversazione. Quando posso richiamare? “Senta” mi fa l’addetta “perché non mi invia le domande via email? Per domattina le faccio avere tutto”. Cerco di non fare mai interviste via email. Ma ho fretta, e date le circostanze… La mattina dopo le risposte arrivano. Qualche giorno fa vedo sul giornale che il deputato/a figura nella rosa dei papabili ministri del suo schieramento. Se la sua parte politica vincerà la competizione elettorale è facile che ci beccheremo le sue prestazioni, per quale ministero non si sa.
Forse faccio male a dare tanta importanza a certe cose. Le scelte di fondo per il paese, nessuna illusione, non si fanno certo più lì, nelle istituzioni rappresentative, schiacciando un bottone. E comunque fin dalla composizione delle liste elettorali e salvo lodevoli eccezioni, tutto il potere è dei partiti. Il singolo può poco. Anche quel ministro/a farà quello che gli/le diranno di fare. Eppure mi dispiace tanto, ma proprio tanto, che messi come siamo, una barca che fa acqua da tutte le parti, si distribuiscano gli incarichi con tanta leggerezza. Che uno/una che dimostra tanta incompetenza non solo venga proposto agli elettori, ma addirittura premiato/a con un incarico tanto importante. Sono molto dispiaciuta che la gente di questo paese, con tutta la fatica che fa ogni giorno, venga gestita con tanta irresponsabilità e con tanto sprezzo.
(pubblicato su “Io donna”-“Corriere della Sera”)