“Se c’è un tema che ritorna in tutti i miei libri è la questione dell’identità maschile. Di questi tempi il soggetto interessante non è più la donna ma il maschio. E il problema dell’uomo è la violenza. Anche le donne possono rivelarsi violente, ma la storia dimostra che all’origine di tutti i nostri mali non ci sono certo loro”: così lo scrittore inglese Martin Amis (“L’informazione”, eccetera), intervistato da Le Nouvel Observateur.

Il problema dell’uomo è la violenza. E capire, aggiungo io, che cosa ne è di un uomo se si estirpa quel nucleo doloroso. Questo è il pensiero che oggi i maschi hanno da pensare, e nei loro modi, che probabilmente non sono quelli -il parlarsi autocosciente- delle donne.

Direi anche questo, sugli uomini e le donne di oggi: che le donne hanno la forza, e talora anche l’arroganza, di desideri forti, precisi, trainanti, e gli uomini non più. Gli uomini girano a vuoto, tra rabbia e smarrimento, e questo li rende molto umani. In “American Beauty”, film magnifico e profetico, io mi sentivo dalla parte di lui.