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marina abramovic

AMARE GLI ALTRI, esperienze Marzo 20, 2012

Marina Is Present

Marina Abramovic, The Kitchen. Omaggio a Santa teresa

La chiave di The Abramovic Method (ieri sera l’opening al Pac di Milano) è la Presenza.

Essere qui e ora, con tutta la gioia, la fatica, il dolore, lo spaesamento, la consapevolezza, la solitudine, la paura che può costare sconnetterti (da cellulari, internet, dall’illusione di un tempo lineare sempre più stretto) per stare nell’unica certezza del tuo corpo-spirito presente. Un’esperienza estatica in cui non capita nulla e può accaderti di tutto.

Presenza vivente e relazione tra umani, animali, minerali, in un campo energetico di intensità quasi insostenibile.

Nulla e nessuno che si muove, tutti com-mossi un’intensa compassione.

 

Oggi, 21 marzo: apertura al pubblico della mostra The Abramović Method al Pac, fino al 10 giugno. Fino al 24 marzo Marina Abramović sarà presente per insegnare il suo Metodo

Sempre oggi inaugurazione della personale “With Eyes Closed I See Happiness” presso la Galleria Lia Rumma di Milano

Alle ore 21.00 presso il Teatro Dal Verme Marina Abramović incontra il pubblico per raccontare “The past, future and present of performance art”, proiettando alcuni suoi lavori passati e svelando retroscena e particolari inediti

Domani, 22 marzo ore 20.00 e 22.15 presso Apollo spazio Cinema, Marina Abramović presenterà al pubblico, in anteprima italiana, il documentario “Marina Abramović. The Artist is Present”, dalla Berlinale 2012.

 

Corpo-anima, Donne e Uomini, esperienze Luglio 18, 2011

Luce e l'Energia

Nel suo nuovo libro “Una nuova cultura dell’energia – Al di là di Oriente e Occidente” (Bollati Boringhieri), Luce Irigaray, filosofa, psicoanalista e madre del femminismo della differenza pone una domanda radicale: che cosa fare della nostra energia, anzi, dell’energia che siamo? Come portare a compimento la nostra umanità?

Oltre a essere psicoanalista, da anni Irigaray pratica  intensamente yoga: Occidente e Oriente, dunque. A legare queste due esperienze, il fatto “che entrambe hanno a che fare con un’energia che devono liberare, far circolare, imparare a coltivare”. L’anima non è altro che una riserva di energia e di respiro che non spendiamo per le necessità immediate. Ed è grazie a questa riserva che possiamo diventare pienamente umani.

E’ quanto all’utilizzazione di questa riserva o anima che Oriente e Occidente si differenziano: se per noi del West la perfezione umana coincide con la totalità dei discorsi (Hegel), a Est l’assoluto è nel silenzio. Ma si tratta di una differenza solo apparente, dice Irigaray: perché anche la parola quando è autentica si radica nel silenzio “in cui mi ritrovo raccogliendo tutto ciò che sono” e mi permette di essere realmente “presente in quello che dico”.

Lo scambio vero tra esseri umani è fatto di queste parole radicate nel silenzio, specie in un’epoca multiculturale com’è la nostra, in cui “la capacità di non limitarci al nostro linguaggio è il primo gesto di ospitalità nei confronti dell’altro”.

E’ in quel silenzio che io posso percepire l’altro a livello del “respiro, dell’anima o dello spirito che animano quel corpo… una sorta di estasi che mi strappa a me stesso”, che ingenera quel desiderio, anche sessuale, capace di produrre un’energia che nessun eccitante chimico potrebbe fornirci. Proprio per questo la differenza tra i sessi “è uno dei principali valori universali da preservare e coltivare”, fonte “rinnovabile” di energia naturale, utile alla vitalità individuale sociale.

Anche lo sguardo, la carezza e il gesto superano l’opposizione tra parola e silenzio -e tra Est e Ovest-: ricordate la memorabile performance muta di Marina Abramovic, The Artist Is Present?

Sta proprio nella cultura e nella coltivazione del respiro, del desiderio e dell’amore tra le donne e gli uomini, e tra noi e qualsiasi altro, quel ponte tra Oriente e Occidente che ci fa entrare in una altra epoca dell’evoluzione e genera una nuova umanità.

luce irigaray