intercettazioniLa legge italiana sulle intercettazioni deve essere “o eliminata o rivista”. Lo afferma in un comunicato il relatore speciale Onu per i diritti Frank La Rue.

“Se adottata nella sua forma corrente” dice La Rue “può minare la possibilità di beneficiare del rispetto del diritto di libertà d’espressione in Italia”. La norma con relative sanzioni rischia di minaretutti i diritti individuali di cercare e diffondere un’informazione imparziale, in violazione del Convenzione internazionale sui diritti civili e politici“.

Quanto alle sanzioni per giornalisti ed editori: “Tale punizione, che include fino a 30 giorni di carcere e un’ammenda fino a 10.000 euro per i giornalisti e 450.000 per gli editori, è sproporzionata rispetto al reato“. Secondo il relatore Onu “queste norme possono ostacolare il lavoro dei giornalisti investigativi su materie di interesse pubblico, come la corruzione, data l’eccessiva lentezza dei procedimenti giudiziari in Italia“.

La Rue esorta il governo ad “astenersi dall’adottare questo disegno di legge nella forma attuale, e a impegnarsi in un dialogo con tutte le parti in gioco, in particolare con i giornalisti e i media, per assicurare che le loro preoccupazioni siano tenute da conto” e si dice “ansioso di cooperare con il governo italiano, in vista di una “possibile missione di sopralluogo nel 2011 per esaminare la situazione della libertà di stampa e il diritto di espressione in Italia“.

Il ministro degli Esteri Franco Frattini si è detto “fortemente sorpreso e sconcertato per questa posizione di un rappresentante dell’Onu”,  peraltro in linea con quella del dipartimento di giustizia americano.

Intanto il Pd si prepara a dare battaglia in Aula. Sono oltre 400 gli emendamenti depositati al testo del ddl.