Vi dicevo ieri che l’elezione di Barack Obama è un passo avanti in direzione dello spirito, un enorme cambiamento già avvenuto, al di là di quello che Obama farà e potrà. Trovo conforto in questo nelle parole -addirittura- di Immanuel Kant a proposito della Rivoluzione Francese:

“La rivoluzione di un popolo ricco di spirito che abbiamo visto avvenire nel nostro tempo può avere successo o può fallire, può essere piena di miserie e di atrocità. Questa rivoluzione però suscita nell’animo di tutti gli spettatori (che non sono personalmente coinvolti) una partecipazione che sfiora l’entusiasmo…”.

E in quelle -sempre addirittura- di Friedrich Hegel: “Quella fu dunque una magnifica aurora della mente. Tutti gli esseri pensanti condivisero il giubilo di quell’epoca. In quel momento, la mente degli uomini fu mossa da sentimenti più elevati; un brivido di entusiasmo spirituale percorse il mondo, come se l’umano e il divino si fossero riconciliati per la prima volta”.

E’ Slavoj Zizek a citare i due filosofi in un bell’articolo sull’Internazionale in edicola, n.770. E scrive: “L’elezione di Obama ha suscitato tanto entusiasmo non perché, contro ogni probabilità. si è verificata, ma perché ha dimostrato che poteva succedere davvero. Lo stesso discorso vale per tutti o grandi momenti di rottura della storia, tra cui la caduta del muro di Berlino: tutti sapevamo quanto erano corrotti e inefficienti i regimi comunisti, ma nessuno riusciva a immaginare che potessero crollare. Eravamo vittime del pragmatismo dei cinici… Ricordate quando Gorbaciov lanciò gli slogan della glasnost e della perestrojka? Non importa quanto ci credesse veramente, il punto è che scatenò una valanga che avrebbe cambiato il mondo. Le parole non sono mai solo parole: hanno un gran peso e definiscono i confini entro cui possiamo muoverci. Obama ha già dimostrato una straordinaria capacità di spostare in avanti i limiti di quello che si può dire… Qualunque cosa succeda, Obama rimarrà un segno di speranza in tempi per altri versi bui: la dimostrazione che i cinici e i realisti, di destra o di sinistra, non sempre hanno ragione”.