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diana bracco

Donne e Uomini, economics, Politica Ottobre 4, 2011

Expo e donne: ora vi spiego tutto

Pensavo, riguardo a Expo, al possibile paradosso che le donne dei paesi ospiti siano vere protagoniste dell’evento, e noi italiane fuori al palo. Se continuiamo così, con un tavolino dell’innovazione (sic) come quello che abbiamo visto, e giusto quelle tre cooptate, il rischio è molto concreto…

Ok, allora vediamo di capirci qualcosa, e vediamo che cosa si può fare perché le donne siano protagoniste di questa Expo che (lo dico soprattutto alle non-milanesi che guardano distrattamente alla cosa) può essere davvero una grande occasione per il nostro paese e per la sua ricostruzione. E anche per noi.

C’è un livello politico, e uno d’impresa. Per quanto riguarda il piano politico, l’auspicio e il terreno di lotta dovrebbe essere l’applicazione anche per Expo del criterio che ha guidato la formazione delle giunta e l’attribuzione degli incarichi per le municipalizzate: 50/50 o giù di lì, in ogni snodo di responsabilità. Qui gli interlocutori sono il CdA, presieduto da Diana Bracco, ma anche i commissari straordinari Giuliano Pisapia e Roberto Formigoni, e l’assessore Stefano Boeri. Su questo va aperta con loro un’interlocuzione diretta. L’Innovation Advisory Board, quello tutto-maschio il cui triste portrait ho inviato al segretario generale Loscertales -che a quanto pare non ha gradito-, appartiene a questo livello.

C’è poi un livello di impresa: 9 tavoli tematici -accoglienza, infrastrutture, energia e ambiente, credito, salute, arte e cultura, mobilità, solidarietà e no profit- organizzati dalla Camera di Commercio di Milano, “Un facilitatore di progetti” mi spiegano dal Coordinamento Tavoli per Expo “legati direttamente e indirettamente a Expo e al dopo-Expo, con l’indicazione di un metodo di lavoro condiviso e trasparente”. Anche qui, la stragrande maggioranza dei partecipanti è di sesso maschile, fatto salvo il tavolo della cultura. Mi spiegano perché, e io lo spiego a voi. A questi tavoli siedono associazioni di categoria, come Confcommercio, Confindustria, Confartigianato, e così via, e associazioni dirette come Coldiretti e altre. A queste associazioni è stato chiesto di nominare un rappresentante in posizione apicale. Purtroppo in genere amministratori delegati e presidenti sono uomini: si tratta dunque di una fotografia della situazione reale delle stanze dei bottoni, che ahinoi è esattamente questa. Va un po’ meglio per la parte non cooptata dei tavoli, che rappresenta le imprese: qui le donne sono un po’ di più. Questa parte dei tavoli è aperta. Qualunque impresa o singolo imprenditore-a o aspirante tale o professionista o intellettuale o manager o altro che abbia un progetto attinente al tema generale di Expo, può presentarlo alla Camera di Commercio   ( tavoliexpo@mi.camcom.it ). Il progetto presentato sarà valutato, riformulato nel formato condiviso, verrà valutata la sua sostenibilità economica, e se raccoglierà un buon numero di adesioni verrà approfondito da un apposito gruppo di lavoro, sarà costruito un business plan, un eventuale accesso al credito, e così via. Quindi chiunque, e lo dico in particolare alle donne, abbia un’idea di impresa, colga l’opportunità. Per quello che riguarda invece i rappresentanti di categoria, la questione è più complessa: l’auspicio è che siano le donne delle singole categorie a farsi promotrici del rinnovamento, e a premere perché a quei tavoli siano nominate delle donne. E’ sempre questione di volontà politica. I mezzi si trovano, quando la volontà esiste.

Come vedete, quindi, c’è da fare per tutte, in ogni contesto e a ogni livello. Resta da valutare l’opportunità di creare un tavolo o conferenza permanente DonnexExpo, che vigili, coordini e proponga, moltiplicando le possibilità di accesso per le donne nella loro differenza, e quindi moltiplicando le possibilità che Expo sia un vero incubatore di un nuovo modello di crescita per il Paese.

 

Donne e Uomini, Politica Aprile 21, 2011

SOMMERGIAMOLA DI CURRICULA!!!

Incredibile! Sempre a proposito dei tavoli machi di Expo 2015 (42 maschi su un’assise di 42): come avrete visto qui sotto, insieme a Lorella Zanardo ho scritto al Bureau international des Exposition di Parigi, e in copia alla Commissaria Straordinaria Letizia Moratti oltre che alla Presidente Diana Bracco -lettera diffusa anche a vari media europei- per chiedere di riconsiderare la candidatura di Milano alla luce di questo machismo tossico.

Ebbene, apprendo pochi minuti fa quello che segue:

Stamane Chicca Olivetti ha incontrato il sindaco, Letizia Moratti. Hanno parlato dei tavoli Expo e convenuto il numero esiguo di presenze femminili, il sindaco ha domandato al nostro movimento di fornirLe cv di 60 donne qualificate delle varie tematiche dei tavoli Expo. http://www.sateliosnews.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3673:nove-tavoli-tematici-per-lexpo-2015&catid=13:cronaca&Itemid=20. Se ci sono donne che ritengono di avere le competenze necessarie possono inviare i loro cv.

Evidentemente la figuraccia international ha spaventato Moratti, che peraltro ha bisogno anche dei voti delle donne per restare sindaca, ed ecco questa mossa in extremis.

Bene! Sommergiamola di curricula! Inviateceli qui!

Io mi candido per il Tavolo Cultura: mi vorrà? (a Zanardo lo chiedo stasera, è in trasferta sarda per lavoro…). Fatevi sotto, ragazze!

IL CURRICULUM MANDATELO QUI (sintetico grz)

O SE PREFERITE ALL’EMAIL   marina.terragni@rcs.it

I TAVOLI TEMATICI LI TROVATE NEL POST QUI SOTTO,
DATE L’EXPO A UN PAESE CIVILE


Donne e Uomini, economics, Politica Aprile 20, 2011

DATE EXPO A UN PAESE CIVILE

Anticipo copia della lettera che insieme a Lorella Zanardo intendo inviare al Bureau International des Expositions di Parigi, nonché rendere nota a media italiani e internazionali. Vi invito a sottoscriverla QUI NEL BLOG e a diffonderla.

Al Bureau International des Expositions di Parigi

e p. c

a Letizia Moratti, Commissaria Straordinaria Expo 2015

a Diana Bracco, Presidente Expo 2015

Gentili Signore, Gentili Signori,

apprendiamo con sorpresa (Corriere della Sera del 19 aprile u.s., cronaca di Milano, pag. 5) che i 42 partecipanti ai 9 tavoli tematici per Expo 2015 sono tutti uomini, come da elenco che riportiamo in calce. Non un nome femminile, nemmeno per caso o per errore, tra quelli di tutti questi pur stimabilissimi signori. Questo male italiano -una politica machista, caparbiamente chiusa alla società femminile- è ormai noto in tutto il mondo, ma non si danno nemmeno timidi segni di guarigione.

Colpisce in particolare che il fatto che ai vertici di Expo 2015 siano state designate due donne, la Signora Moratti e la Signora Bracco,  ma nemmeno questo basti a produrre l’indispensabile cambiamento. Ci chiediamo peraltro come la Commissaria straordinaria e la Presidente non si siano rese conto della cosa, e se nella loro politica tengano conto del fatto di essere loro stesse donne.

In verità il machismo politico italiano è talmente consolidato da produrre una sostanziale cecità di fronte a episodi come questo. Nessuno se n’è accorto, né i vertici di Expo 2015, né i media che hanno riportato l’elenco dei partecipanti ai tavoli. Nel caso specifico di Expo 2015, la cosa può essere tradotta in questo modo: non vi è una sola donna a Milano e nel Paese che sia giudicata degna di partecipare a questo assise; paradossalmente i saperi e le competenze delle donne, nutrici del mondo, non sono ritenuti utili alla realizzazione di un Expo dedicato proprio al tema della Nutrizione del Pianeta.

Chiediamo ai responsabili del Bureau se in questo sconcertante episodio di cattiva organizzazione e nel fatto di escludere la grande competenza femminile in materia di nutrizione non intravedano una ragione per riconsiderare la candidatura di Milano a Expo 2015, e se non intendano cogliere l’occasione per sanzionare in modo efficace la classe politica del nostro Paese, vergognosamente sorda e cieca a fronte di una società sempre più femminile ma costretta a subirne l’arroganza e l’inefficacia.

Cordiali saluti

Marina Terragni e Lorella Zanardo (seguono firme)

Qui l’elenco dei partecipanti ai tavoli tematici:

ACCOGLIENZA: Alessandro Rosso, Michele Perini, Antonio Intiglietta, Renato Borghi

INFRASTRUTTURE: Elio Catania, Claudio Artusi, Flavio Cattaneo, Claudio De Albertis

ENERGIA: Federico Falk, Giuliano Zuccoli, Umberto Quadrino, pietro Gnudi, Enrico Migliavacca

CREDITO: Corrado Passera, Massimo Ponzellini, Raffaele Jerusalmi, Francesco Micheli, Corrado Faissola, Bruno Ermolli

AGROALIMENTARE: Carlo Petrini, Giandomenico Auricchio, Paolo Cuccia, Giampiero Calzolari, Carlo Franciosi

SALUTE: Umberto Veronesi, Daniel Lepeyre, Silvio Garattini, Giuseppe Rotelli, Giancarlo Cesana, Massimo Ferlini

CULTURA: Piergaetano Marchetti, Sergio Escobar, Maurizio Costa, Stephane Lissner, Edoardo Valli

NON PROFIT: Giuseppe Guzzetti, don Colmegna, don Verzé, Marco Accornero

GIOVANI: Guido Jarach, Marco Alverà, Stefano Bianco

Au Bureau International des Expositions de Paris

et, pour information,

à Mme Letizia Moratti, Commissaire extraordinaire de l’Expo 2015 de Milan

à Mme Diana Bracco, Présidente de l’Expo 2015 de Milan

Mesdames, Messieurs,

nous apprenons avec surprise que les 42 participants des 9 tables rondes thématiques prévues dans le cadre de l’Expo 2015 de Milan, d’après la liste ci-jointe, sont sans aucune exception des hommes. Parmi les noms de ces très respectables messieurs on ne rencontre un seul prénom féminin, fût-ce par erreur ou par hasard. Le monde entier connait désormais cette maladie spécifiquement italienne – une politique machiste opiniâtrement renfermée sur elle-même, excluant la partie féminine de la société – mais ce pays ne semble pas près de donner les premiers signes de guérison.

Ce qui frappe est surtout le fait que l’élection de deux femmes – Mme Moratti et Mme Bracco – aux sommets de l’Expo 2015 n’ait aucunement suffi à entamer un changement qui paraît désormais indispensable. Nous nous demandons si Mme le commissaire extraordinaire et Mme la présidente se sont aperçues du problème, et si en général, dans leur activité politique, elles se souviennent jamais d’être à leur tour des femmes.

La vérité est que le machisme politique italien est tellement enraciné qu’il a tendance à faire écran, à produire un aveuglement absolu face à ce genre d’épisodes. Personne, d’ailleurs, n’a fait remarquer cette anomalie, ni parmi les responsables aux sommets de l’Expo 2015, ni parmi les médias qui ont publié la liste des participants aux discussions. Dans le cas spécifique de l’Expo 2015, la situation peut se traduire en ces termes : pas une seule femme, à Milan et dans le reste du pays, n’a été jugée digne de prendre part à ces assemblées ; l’aspect paradoxal est que les savoirs et les compétences des femmes, nourrices du monde, n’ont pas été jugés utiles pour le bon fonctionnement d’une Expo consacrée à la question de l’alimentation de la planète !

Nous nous demandons si les responsables du Bureau ne sont pas de l’avis que cet épisode choquant de mauvaise organisation, et le choix de laisser de côté les précieuses compétences des femmes en matière d’alimentation, configurent une raison suffisante pour reconsidérer la candidature de Milan pour l’Expo 2015. Ne serait-ce une bonne occasion pour sanctionner de manière efficace la classe politique de ce pays, honteusement sourde et aveugle face à une société où les femmes jouent un rôle toujours grandissant, mais se trouvent à tout coup pénalisées par l’arrogance et l’inaptitude des décideurs ?

Avec nos salutations respectueuses,

Marina Terragni et Lorella Zanardo


Ci-joint, la liste des participants prévus pour les sessions thématiques

Accueil: Alessandro Rosso, Michele Perini, Antonio Intiglietta, Renato Borghi


Infrastructures: Elio Catania, Claudio Artusi, Flavio Cattaneo, Claudio De Albertis


Energie: Federico Falk, Giuliano Zuccoli, Umberto Quadrino, pietro Gnudi, Enrico Migliavacca


Crédit: Corrado Passera, Massimo Ponzellini, Raffaele Jerusalmi, Francesco Micheli, Corrado Faissola, Bruno Ermolli


Secteur agroalimentaire: Carlo Petrini, Giandomenico Auricchio, Paolo Cuccia, Giampiero Calzolari, Carlo Franciosi


Santé: Umberto Veronesi, Daniel Lepeyre, Silvio Garattini, Giuseppe Rotelli, Giancarlo Cesana, Massimo Ferlini


Culture: Piergaetano Marchetti, Sergio Escobar, Maurizio Costa, Stephane Lissner, Edoardo Valli

Non-profit: Giuseppe Guzzetti, don Colmegna, don Verzé, Marco Accornero

Jeunesse: Guido Jarach, Marco Alverà, Stefano Bianco