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ddl intercettazioni

media, Politica Luglio 14, 2010

INTERCETTAZIONI: CI VA IN ANSIA PURE L’ONU

intercettazioniLa legge italiana sulle intercettazioni deve essere “o eliminata o rivista”. Lo afferma in un comunicato il relatore speciale Onu per i diritti Frank La Rue.

“Se adottata nella sua forma corrente” dice La Rue “può minare la possibilità di beneficiare del rispetto del diritto di libertà d’espressione in Italia”. La norma con relative sanzioni rischia di minaretutti i diritti individuali di cercare e diffondere un’informazione imparziale, in violazione del Convenzione internazionale sui diritti civili e politici“.

Quanto alle sanzioni per giornalisti ed editori: “Tale punizione, che include fino a 30 giorni di carcere e un’ammenda fino a 10.000 euro per i giornalisti e 450.000 per gli editori, è sproporzionata rispetto al reato“. Secondo il relatore Onu “queste norme possono ostacolare il lavoro dei giornalisti investigativi su materie di interesse pubblico, come la corruzione, data l’eccessiva lentezza dei procedimenti giudiziari in Italia“.

La Rue esorta il governo ad “astenersi dall’adottare questo disegno di legge nella forma attuale, e a impegnarsi in un dialogo con tutte le parti in gioco, in particolare con i giornalisti e i media, per assicurare che le loro preoccupazioni siano tenute da conto” e si dice “ansioso di cooperare con il governo italiano, in vista di una “possibile missione di sopralluogo nel 2011 per esaminare la situazione della libertà di stampa e il diritto di espressione in Italia“.

Il ministro degli Esteri Franco Frattini si è detto “fortemente sorpreso e sconcertato per questa posizione di un rappresentante dell’Onu”,  peraltro in linea con quella del dipartimento di giustizia americano.

Intanto il Pd si prepara a dare battaglia in Aula. Sono oltre 400 gli emendamenti depositati al testo del ddl.

Politica Maggio 22, 2010

AUTORITRATTO CON DECRETO

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Come vedete, cresce a 360 gradi la mobilitazione contro il ddl sulle intercettazioni. E non bastasse la possibilità di ricorrere all’Europa, con ottimo tempismo sono scesi in campo anche gli Stati Uniti di Barack Obama.

Ricordandovi che lunedì 24 al Circolo della Stampa di Milano, corso Venezia, ore 15, su inziativa di Fnsi e Associazione Lombarda dei Giornalisti, si incontreranno per parlarne i direttori dei maggiori quotidiani -Gianni Riotta (Il Sole 24ore), Vittorio Feltri (Il Giornale), Mario Calabresi (La Stampa), Maurizio Belpietro (Libero), attesa conferma da Ferruccio De Bortoli (Corriere della Sera)-, mi sentirei di dire questo. Che comunque vadano a finire le cose, che sul ddl si ponga la fiducia o meno, qualunque legge ne venga fuori, il testo che sarà proposto alla Camera costituirà un fedele autoritratto di questo governo, e il dibattito che seguirà andrà seguito con attenzione, perché avrà da dirci molte cose. E non solo in tema di informazione. Antenne tese, dunque.

Politica Maggio 21, 2010

ANTIPATICI

L'Antipatico di Piero Fornasetti

L'Antipatico di Piero Fornasetti

Noi giornalisti, si sa, stiamo antipatici. Una lettrice qui mi ha invitato ieri a frequentare di meno il mondo dello spettacolo, e più la “gente normale”. Le ho risposto che non frequento il mondo dello spettacolo, faccio parte a pieno titolo della gente normale, faccio la spesa e le pulizie e la sera sono quasi sempre a casa. Non so se mi abbia creduto. Però mi rendo conto. Nelle classifiche delle varie caste ci piazziamo sempre piuttosto bene. E a qualcuno può anche dare una certa soddisfazione vedere la nostra categoria nel mirino.

Ma nel mirino del ddl sulle intercettazioni, il cui testo passerà tra breve all’esame della Camera -per fare prima, immagino, stavolta lavoreranno pure di lunedì e di venerdì- non ci sono solo i giornalisti e gli editori, ma il diritto di sapere, fondamento di tutte le libertà. La violazione della libertà di informare, ovunque si verifichi, è l’apripista di ben altre violazioni.

Ok, vi siamo antipatici. E spesso a noi stanno antipatici i nostri editori. Ma la circostanza è delicata, e richiede unità. Continuate a seguire con attenzione l’iter del ddl, sentendovi fino in fondo parte in causa, e anche mobilitandovi se necessario. Per continuare a sapere, a capire, e a poter scegliere.