daniela ranaldi, a sinistra

daniela ranaldi, a sinistra

Come senz’altro avrete letto, Daniela Ranaldi, 55 anni, signora del pubblico della trasmissione televisiva di Maria De Filippi Uomini e Donne (c.d. opinionista), tra quelle che più spesso fa strillando la morale a tronisti (oh, my God) e corteggiatori (tipo: “Vi state litigando un uomo per soldi, vi dovete vergognare!”) è stata arrestata a Roma per detenzione e spaccio di droga. Rimessa in libertà in quanto incensurata, attende il processo per direttissima. “Così mi rovinate” avrebbe dichiarato alla polizia, secondo la ricostruzione del settimanale Visto. “Lo so ho sbagliato. Ho fatto un errore, ma io faccio parte di Uomini e donne“.

A voler essere precisi, forse è lei a rovinare gli altri se è vero che gli vende droga. Ma quello che colpisce è l’orgogliosa dichiarazione delle sue credenziali: faccio parte di Uomini e donne. Esistono l’immunità e il legittimo impedimento anche per il pubblico televisivo?

Quando uno va in tv ritiene di aver conquistato il diritto ad andarci per sempre, oltre che di essere entrato a far parte di una sorta di super-cittadinanza non perseguibile. Un po’ come quando si va in Parlamento. Forse a Danielona, casalinga di Trastevere, non sarebbe neanche venuta in mente la droga, se un bel giorno al casting non l’avessero selezionata.