Grande festa per Expo ieri sera a Milano, nello splendore della Sala delle Cariatidi a Palazzo Reale. C’era tutto lo stato maggiore di Expo, compreso il segretario generale del Bureau Loscertales. C’erano, elegantissimi, i rappresentanti di tutte le comunità “straniere” di Milano: e quante! C’era un ottimo buffet, del buon vino, molta allegria. E’ stato un vero valzer d’inizio.

Sono state dette molte cose importanti e interessanti: per esempio (Loscertales) che le cose sono finalmente partite dopo tre anni di immobilismo, che Expo 2015 va inteso come il percorso che darà forma alla città, destinata a diventare (Boeri) la prima grande metropoli agricola d’Europa, circondata da quella che resta una delle pianure più estese e fertili del continente, e punteggiata di orti urbani che con un bando saranno dati in gestione ai cittadini. Il sindaco Pisapia ha messo l’accento sulla necessità di coinvolgere davvero i milanesi in Expo, sottolineandone anche gli effetti sull’occupazione.

Parto però dalla cronaca mondana dell’evento perché ieri sera, per la prima volta, si è manifestata, sperimentata, vissuta e goduta la città-mondo in tutta la sua ricchezza, proprio nel senso di non-povertà. Che è stato rotto, con quel vissuto concreto, è l’immaginario migranti=poveri=disagio=pericolosità sociale. Che è stato compiuto istantaneamente un salto psicologico e simbolico, e il simbolico è importantissimo, non ha bisogno di tempo e fa subito storia.

Proprio per questo quell’elegantissimo party può essere classificato come un evento storico, e questa mi pare la cosa più importante.

p.s. La Consulta Città-Mondo, costituita dai rappresentanti delle comunità straniere, sarà un interlocutore costante nella costruzione di Expo. E’ stato anche lanciato “FuoriExpo”, costellazione di eventi in tutta la città che affiancherà l’evento ufficiale (in analogia al FuoriSalone): lo trovate online     http://fuoriexpo.orghttp://www.twitter.com/fuoriexpo  http://www.facebook.com/fuoriexpo    http://www.youtube.com/fuoriexpo