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Donne e Uomini, Politica, tv Luglio 2, 2012

Alcune domande (di Lorella Zanardo) a Snoq

Riposto qui la lettera di Lorella Zanardo a Se Non Ora Quando.

Caro Comitato SNOQ
abbiamo bisogno che ci spieghiate il ruolo di SNOQ. E’ importante ed è urgente. Tra poco ci sono le elezioni e vorremmo capire come muoverci in futuro, che tipo di forze stanno mettendo in campo le donne e quanto siano condivise.
Ve lo chiediamo con la modalità che contraddistingue le relazioni vere e franche,non quelle artefatte della politica atttuale. Chiediamo per capire e non per polemizzare.

Perchè SNOQ ha proposto questi 6 nomi per il CdA RAI? Benedetta Tobagi, Dacia Maraini, Chiara Saraceno, Lorella Zanardo, Flavia Nardelli ed Evelina Christillin.

Quali sono state le ragioni? Avete valutato i cv? Li avete esaminati? Avete valutato quanto e come queste donne sono in relazione alle altre donne? Quanto inciderebbe la loro presenza nel CdA RAI?

In molte riteniamo che il MERITO sia la prima qualità da valutare per una posizione e sarebbe una grande novità positiva da far entrare in politica, sinora dominata da altri criteri, nessuno di questi utile ad innescare reli cambiamenti.
Oltre al MERITO è importante segnalare donne che si siano efficacemente distinte per avere lavorato alla promozione delle altre donne.
Nella vostra ultima conferenza stampa avete poi dichiarato che chiedete che il CdA Rai rispetti il 50 e 50 per cento. Non basta.

Ci sono molte donne in Italia, che lavorano su temi inerenti la promozione delle donne. Ci aspettiamo che promuoviate queste donne. In altro modo mi chiedo con che desiderio ci uniremo a voi per discutere, per portare avanti iniziative se poi alla prova dei fatti SNOQ non ci sostiene. IL sostegno è fondamentale se si vuole incidere realmente.

Ci chiediamo anche perchè non utilizziate il bacino delle vostre numerosissime sezioni sul territorio, così ad esempio:

-si fa un appello alle donne di tutte le sezioni snoq e anche di altre associazioni e le si invita ad inviare CV PERTINENTI ad una certa posizione

-si leggono i cv e si scelgono i migliori in base al MERITO e COMPETENZE. Non è difficile, tutte le aziende funzionano così

– si segnalano questi nomi a chi di dovere

In questo modo si promuovono le donne per MERITO e al contempo si inseriscono in alcuni posti chiave le DONNE che LAVORANO per le DONNE.

Ripeto, in altro modo vorremmo capire perchè in moltissime dovremmo dedicare gran parte delle nostre vite e del nostro tempo a campagne come MAI PIU’ COMPLICI, se poi i frutti di questo immane sforzo vanno a premiare donne che non sono in rete con le altre donne? Che Garanzia ci danno queste donne se elette, di promuovere la situazione delle donne in Italia? Non è più tempo di lavorare nelle retro guardie, troppa fatica e risultati portati a casa a costo di durissimi sacrifici. E’ ora di occupare posizioni che ci diano modo di intervenire sulle decisioni che regolano la vita delle donne.

L’immagine che vedete è la copertina di Panorama di questa settimana. Il ruolo di sottomessa è quello maggiormente proposto dalla televisione italiana. Le ragazze vengono prfondamente influenzate da questo modello che è più facile da seguire di altri di cui non c’è traccia in TV. Noi da anni lavoriamo prchè questo non accada.
Le donne del CdA RAI devono sentire come un dovere occuparsi anche di questi temi, non basta scegliere un nome accettabile. Ci vogliono donne competenti sul tema televisivo, che sentano l’impegno etico di riportare la RAi alla sua funzione di TV pubblica. Non è più ammissibile scegliere con le logiche della vecchia politica.

Sono temi molto seri. I ragazzi e le ragazze si aspettano decisioni coraggiose da noi. Impegno e, ripeto, coraggio.
Giochiamo a carte scoperte, come si fa nelle organizzazioni e come non si fa in politica. Perchè le candidature devono essere sempre preparate dietro le quinte? Sfatiamo questa pratica vetusta e miserabile. Che si faccia avanti chi ha le competenze reali e dimostri desiderio di lottare. La TV è il più potente agente di socializzazione, dalla TV molti ragazzi e molte ragazze imparano. Migliaia di docenti sono allarmati e  chiedono aiuti che la scuola non riesce oggi a fornire. Servono persone competenti. Servono persone in grado di incidere. Questo è il link alla lettera che 50 psicologi sociali di molte università italiane hanno inviato in Commissione per sostenermi. Non persone qualunque. Sono docenti che studiano e  scrivono di come questa nostra TV provochi danni misurabili alle ragazze.

Martedi 3 pare si voti il CdA, pare ci sia posto per una nuova candidatura donna oltre a quelle già decise non in base al merito. Confidiamo che le logiche siano trasparenti e lontane dai giochi dei partiti, si chiamino PDL o PD, poco conta. Più di tutto serve responsabilità. Grazie.

 

A quanto scrive Lorella, io aggiungo questo:

Ribadisco quanto già espresso in più occasioni: si sta votando per un CdA, non per elezioni politiche. E’ necessario sapere amministrare. E’ necessario conoscere la tv, guardarla quotidianamente, avere idee molto precise sul da farsi. E’ necessario, per quello che riguarda le donne da indicare, scegliere donne che abbiano lavorato accanitamente per-e-con le donne. Il nome di Lorella Zanardo risponde a queste domande. Il CdA Rai sembra un abito tagliato su misura per lei. Ci sono senz’altro ragioni -tortuose e politicanti- per le quali il suo nome non è sostenuto con la forza necessaria. Ma se il suo nome non dovesse passare, si dovrà essere in grado di spiegare con grande chiarezza il perché -per esempio perché non lei, e magari un’altra che a queste tre domande non risponde affatto, o solo in parte-, alla “società civile”, quella vera, che l’ha ampiamente sostenuta, e al resto del mondo, dagli Usa al Giappone, per cui Lorella, piaccia o meno, è un simbolo della lotta delle donne contro il maschilismo feroce e ingiusto di questo paese. 

Tenendo conto anche del fatto che l’elezione del CdA Rai costituisce per le donne una prova generale di quanto capiterà alle elezioni politiche.

 

Qui l’ultimissimo post di Lorella Zanardo.

Politica Giugno 24, 2012

E allora meglio i partiti

Dunque, sempre tenendo d’occhio l’interessante vicenda CdA Rai leggo il resoconto di una delle associazioni delegate da Luigi Bersani a indicare due candidati. Suddetta associazione, è scritto, “autorevolmente” rappresentata da Mario Rossi, ha indicato il nome di…

Ora: io, come certo la grandissima parte di voi, quell’associazione l’ho sentita a malapena nominare. E Mario Rossi sarà pure autorevolissimo, ma non ho la minima idea di chi sia. Certamente non mi rappresenta, né rappresenta i cittadini italiani, perché nessuno l’ha mai delegato a farlo con un voto.

Ma qui si tratta di decidere in merito all’amministrazione e all’indirizzo di un’azienda pubblica, cioè pagata con i soldi di tutti.

Allora, mi dico, meglio i partiti. Che saranno pure corrotti e autoreferenziali, che saranno schifosi comitati d’affari, ma quanto meno ce li votiamo, di tanto in tanto. Quanto meno questa minima garanzia l’abbiamo.

Se non c’è questo siamo fuori dalla democrazia, siamo da un’altra parte. Se non c’è questo il rischio è che siano lobby, affari, personalismi, oligarchie, familismi. Non ho detto che le associazioni sono questo, tantomeno che lo sono le 4 associazioni interpellate da Bersani per una “consulenza”, ho detto che c’è il rischio che possano esserlo. Vale la pena di correrlo?

Qualche post fa dicevo che la Società Civile è un partito come gli altri. Errata corrige: può essere anche peggio degli altri.

 

Politica Giugno 19, 2012

Cda Rai: la Società Civile, partito come gli altri

Quello di società civile è un concetto che ci sta creando molte complicazioni. Anzitutto perché la cosiddetta società civile pretende di essere rappresentata dalle associazioni. E le associazioni, in questo Paese, sono in grande parte colonizzate dai partiti -o dalle lobby, e così via-, come tutto del resto, e non sempre rappresentano il bene pubblico

Abbiamo sotto gli occhi gli effetti di quello che sta dicendo. La Rai è un’azienda che chiede di essere amministrata. Sono soldi nostri, amiche e amici, oltre alla preziosa funzione educativa (o diseducativa).  Il Pd chiede ad alcune associazioni -scelte in base a criterio abbastanza imperscrutabile-di indicare due nomi, facendo un lodevole passo indietro, almeno in apparenza, rispetto all’invadenza del partiti nel servizio radiotelevisivo pubblico.

Da riunioni di ore e ore, da mediazioni su mediazioni, la cosiddetta “società civile” fa due nomi, Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi, entrambi implausibili: lo dice bene Gad Lerner. Mancano totalmente le competenze per amministrare. Quindi i curricula, che avrebbero dovuto dimostrare competenza oltre che indipendenza dai partiti (Tobagi è stata anche candidata nel 2009 nella lista civica a sostegno di Filippo Penati) non sono stati nemmeno presi in considerazione. Carta straccia. I criteri sono stati altri, e sono stati sbagliati. Il gioco si è giocato all’interno di quella politica che invece avrebbe dovuto starne fuori, con risultati piuttosto imbarazzanti. In particolare, molto peso nella scelta sembra avere avuto il “partito di Repubblica”.

Il caso Rai è emblematico, ma funziona così per tutto, anche per l’associazione dei pizzicagnoli. Lo sappiamo, è esperienza quotidiana. Quindi piantamola di raccontarci balle sulla società civile.

Anzi, aboliamo del tutto l’espressione. La Società Civile è un partito come gli altri. E’ necessaria la tessera e l’iscrizione. Come negli altri partiti, la competenza non ha alcun valore: ci vuole ben altro.

In attesa che i partiti ci si ripresentino nel 2013 truccati da Società civile, cominciamo a prendere le misure.