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Calderoli

ambiente, italia, media, Varie Agosto 27, 2014

Previsioni sbagliate: l’estate del nostro scontento

Nel febbraio scorso avevo letto che l’estate sarebbe stata “bollente e secca”, fonte Cnr.

Ho temuto un nuovo 2003, condizionatori in tilt e vecchietti tutto il giorno al super per evitare malori. L’estate invece è stata nella norma al Sud ed eccezionalmente fredda e bagnata al Nord-Centronord, una fase ciclonica di cui non si vede la fine. Annata spaventosa per il vino, per il pesto -una specie di peronospora sta uccidendo il magnifico basilico ligure- e per le articolazioni.

Nel mio piccolo, date le previsioni e data la fonte -anche altri siti promettevano calura- ho deciso di abbreviare la mia permanenza al Sud, che avrei voluto ben più lunga, per trascorrere il più del tempo in collina al Centronord, in una casa ventilata e dalle mura spesse. Mentre sono qui che mi cospargo di antimuffa, penso che l’anno prossimo -non bastasse la crisi- potrebbe essere tragico per l’industria del turismo centrosettentrionale. 10 villeggianti per mq in Salento e Liguria deserta. Sempre nel mio piccolo, me il Nord non mi becca più.

Questo per dire che con le previsioni meteo non si scherza. Che sono diventate a pieno titolo, specie in un Paese come il nostro, turismo e agroalimentare in testa, un fattore economico di rilievo. Quindi, mettiamoci d’accordo una volta per tutte: se è vero, come pare, che oltre i tre giorni il meteo non si può prevedere, evitiamo di parlare di “tendenze” e di strologare sugli anticicloni di luglio e agosto. Tanto più che ho sentito con le mie orecchie un albergatore disperato progettare la costruzione di siti meteo autogestiti che promettano climi ideali in fase prenotazioni.

Sarebbe giusto dare qualche regola al settore previsioni. Affidandoci semmai alle macumbe, che a quanto asserisce il senatore Calderoli funzionano piuttosto bene.

 

Donne e Uomini, Politica Luglio 6, 2009

LE BADANTI DEL SESSO

L’illuminato ministro Roberto Calderoli si oppone alla proposta del sottosegretario Giovanardi, il quale suggerisce una sanatoria di fatto per le 500 mila badanti in opera clandestinamente nel nostro paese, messe a rischio dalle nuove norme del pacchetto sicurezza. Non si dovrebbe fare politica in questo modo, facendo la legge e gabbando immediatamente il santo. Ci si dovrebbe pensare prima. Ma tant’è, sempre meglio che niente. La verità e il buon senso suggeriscono che senza queste signore che ci danno una mano, alcuni milioni di cittadini sarebbero in guai seri. E nei fatti le forze dell’ordine hanno sempre applicato una grande tolleranza nei loro confronti. Ma non è questo che volevo dire qui.

Il ministro Calderoli dice a un certo punto che molte di queste signore, altro che badanti, sono prostitute. Ora, in generale, ma anche in particolare, visto le cose che stanno capitando in questo paese sul fronte escort -è il nuovo nome politicamente corretto delle squillo-, a me non pare più tollerabile che un uomo, com’è il ministro, parli di prostituzione senza chiamarsi in causa. Con ciò non voglio affatto dire che il ministro usufruisca del servizio, non mi permetterei mai, per quanto non di rado capiti anche ai politici. Voglio solo dire che un uomo, anche un ministro, dovrebbe sempre tenere ben presente che per ogni prostituta ci sono centinaia e forse migliaia di maschi paganti. Che la faccenda, più che alle donne, attiene alla sessualità maschile, cosa che in nessuna circostanza può essere dimenticata. Che nominando la prostituzione, un uomo, specie se ministro, dovrebbe sempre completare il discorso nominando il sesso da cui sta parlando. Sesso che ha ancora bisogno di sfruttare l’altro.

p.s. In suo onore, scrivo tutto in verde.