Vista in tv la serata dei premi Olimpici, assegnati dall’Ente teatrale italiano, sulla magnifica scena del più antico e prezioso teatro coperto del mondo, l’Olimpico di Vicenza (del Palladio).
I premiati si succedono in proscenio. Massimo Popolizio, baldanzoso e fisico. Anna Della Rosa, prim’attrice esordiente in “La trilogia della villeggiatura” di Goldoni-Servillo. Gigio Morra, premiato per lo stesso spettacolo. Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani per il loro “Angels in America”.
In platea altri grandi del teatro: Mariangela Melato in total white, la leonessa Andrea Jonasson, la maschera di Roberto Herlitzka. Gente che di tavole di legno ne ha calcate. Eppure lì, sul palco, trepidano ancora per l’emozione. Anna Della Rosa non riesce quasi a parlare. Gli occhi di Anna Proclemer, che proprio lì fu giovanissima Ofelia, rilucono di pianto: “Mi emozionano le standing ovation per gli altri” si schermisce “figuriamoci quelle per me”.
Sono così fragili, anche gli attori più grandi, quando non riparano dietro a un personaggio. Nudi, intimiditi, quasi afasici, con tutte le loro cicatrici: la ferita originaria, che li ha irresistibilmente spinti a esporsi in scena; e quelle riportate in campo, prezzo di una vocazione inattuale e senza facili consolazioni.
Incredibile che siano ancora in tanti a scegliere questo mestiere aspro e antico, resistendo alla seduzione e alla volgarità di altri e ben più facili mezzi. Magari, una tantum, per prestarsi al cinema: come Anna Bonaiuto, Piera Degli Esposti, Flavio Bucci, l’incredibile Carlo Buccirosso, gli stessi Popolizio e Servillo, formidabile cast di “Il divo”. E fare il miracolo.
Ritirando il loro premio all’Olimpico i teatranti si profondono ringraziamenti. Agli amici e ai compagni di scena, al pubblico che ha accettato la scommessa. Adesso tocca a noi ringraziare loro, e non c’è modo migliore per ringraziare un attore che rispondere con fiducia il suo invito. Spegniamo la tv, che non si merita tutto il tempo che le dedichiamo. Molliamo il telecomando, infiliamo la giacca e andiamo a teatro. La nuova stagione è al suo inizio. Lo spettacolo sta per cominciare.

(pubblicato su Io donna – Corriere della Sera il 4 ottobre 2008)