Ieri sera ho partecipato a Omnibus notte su La7. Tema: scuola, ricerca, università. Tra gli ospiti, il sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria e Antonio Iavarone, cervello in fuga -dal Policlinico Gemelli alla Columbia University- causa nepotismo: le sue promettenti ricerche sui tumori al cervello qui non trovavano finanziamenti ed erano ostacolate da un primario che aveva il figlio da sistemare.

In realtà, come spiega bene un articolo su La Lettura del Corriere, la media italiana dei “cervelli in fuga” non supera quella europea. Belgi e tedeschi emigrano più di noi. Il vero problema è che non c’è immigrazione: qui cervelli stranieri non ne arrivano. Ci fuggono come la peste, anche se forse vivrebbero volentieri nel nostro Bel Paese. Sanno bene che, insieme agli scarsi investimenti, la burocrazia, la corruzione, il nepotismo -ampiamente mediati dalla politica- ucciderebbero le loro ricerche, il loro talento e i loro sogni.

In trasmissione si parla di task force, di organismi di esperti che discutono su università e ricerca. C’è poco da studiare: si chiama familismo amorale, è già stato ampiamente studiato e alligna feroce. In tutte le professioni, in tutti i mestieri, quelli che sono lì per merito e non per parentele e relazioni sono la minoranza. Il sistema è fortissimo e devastante, problema dei problemi in questo Paese. Organismi e task force andrebbero istituiti su questo, per capire come eradicare il male. A che serve garantire i finanziamenti, se andranno a ingrassare la mediocrità?

Sono figlia di un papà e di una mamma meravigliosamente semplici, di aiuti non ne ho avuti, nemmeno mezzo, e avverso le logiche familiste con tutte le mie forze. L’aiuto l’ho avuto da una splendida e severa maestra, da alcuni ottimi professori, da quelli che generosamente mi hanno insegnato e guidato.

Quando anche a sinistra si conferisce un incarico politico alla vedova di -anche se vedova di un eroe o di un martire-, o si nomina un cognome -cognome che non garantisce proprio nulla- mi pare di perdere ogni speranza.

Da che parte si potrebbe cominciare?